Profilo professionale e dispositivi medici, le richieste di Acofis ai candidati europei

Il 27 maggio la territoriale milanese ha incontrato alcuni esponenti dei principali partiti in lizza per la prossima tornata elettorale: agli ottici optometristi presenti e a quelli collegati online nella diretta social hanno espresso le proprie posizioni sulle due tematiche ritenute più urgenti per la categoria

Alcuni dei candidati della circoscrizione Nord Ovest intervenuti lunedì scorso al Teatro Wagner di Milano conoscevano già il mondo dell’ottica e dell’optometria: come Marco Reguzzoni di Forza Italia-Noi moderati, che ha ricordato il quasi mezzo secolo di amicizia con Jeff Longoni, o Letizia Moratti, del medesimo schieramento politico, la quale ha inviato una lettera menzionando l’attività svolta da vicepresidente e assessore al Welfare in Regione Lombardia, che ha riguardato anche gli ottici optometristi locali. Gli altri, invece, Angelo Ciocca della Lega, Federica Picchi di Fratelli d’Italia, Patrizia Toia del Partito Democratico e Stefano Apuzzo di Alleanza Verdi e Sinistra, si sono dimostrati comunque attenti alle problematiche esposte dai vertici di Federottica Milano Acofis, partendo dalle esperienze politiche fatte e indicando la propria visione di Europa. Un meeting multipartisan, al quale mancava solo Maria Angela Danzì del Movimento 5 Stelle per motivi personali, organizzato in stile tribuna elettorale, con un tempo predefinito e rigorosamente rispettato dai candidati, per esprimersi sulle tematiche in questione e per fare un appello al voto. Sulla falsariga di quello promosso poco più di un anno fa dalla stessa associazione a ridosso delle elezioni regionali.

«Questo incontro vuole ricordare l’importanza sia di tutelare la vista, soprattutto in due ambiti sempre più delicati, come il lavoro e la guida, sia della nostra attività al riguardo: in Italia ci sono quasi 12 mila centri ottici che impiegano circa 18.500 professionisti abilitati, dei quali 12 mila sono ottici e 6.500 ottici optometristi, eppure lavoriamo ancora in un contesto di forte precarietà e senza regolamentazione dell’optometria, benché questa abbia fatto grandi passi avanti e sia riconosciuta nella maggior parte dei paesi europei - ha detto in apertura Gabriella Pagani, presidente di Federottica Milano Acofis (nella foto, a sinistra, con Sara Crolla, segretario dell'associazione) - Come categoria forniamo un importante servizio in ambito socio sanitario e potremmo fare ancora di più: pensiamo alla telerefertazione con gli oculisti, a quanto potrebbe ad esempio contribuire a ridurre i tempi di attesa per le visite mediche e i controlli della vista. Vogliamo perciò essere valorizzati e riconosciuti dalle istituzioni: ecco perché a voi candidati alle prossime elezioni dell’8 e 9 giugno chiediamo un impegno in tal senso, soprattutto per quanto riguarda il Regolamento europeo sui dispositivi medici».

Quest’ultimo, infatti, secondo i vertici della territoriale milanese, è nato con i migliori propositi: tutelare la salute visiva dell’utente finale, uniformando la sicurezza dei prodotti dedicati in tutta l'Unione Europea, e difendere gli interessi delle piccole e medie aziende, che equivalgono di fatto alle imprese del retail dell’ottica. «Poi è intervenuto un gruppo, l’MDCG, che ha redatto delle linee guida a discapito di questi principi e del nostro paese, togliendo all’ottico optometrista il ruolo di fabbricante di dispositivi medici su misura, che invece in Italia ha svolto con serietà e scrupolo per 23 anni e senza alcun contenzioso da parte della clientela - ha detto Renzo Zannardi, past president dell’associazione - Ecco perché vi chiediamo di intervenire a livello europeo per rivedere questa situazione».

A.M.

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