Approfondire in maniera rigorosa gli strumenti a disposizione dei professionisti di Opto In: è stato l’obiettivo del secondo congresso interdisciplinare sul controllo della progressione miopica (nella foto, una fase dei lavori) organizzato dal gruppo, che quest’anno festeggia 40 anni. «In merito a ciò vanno ringraziati Elena Tarutta, oculista e scienziata clinica, capo del Dipartimento di Patologia della refrazione, visione binoculare e ergoftalmologia del Centro nazionale di ricerca medica di Helmholtz, in Russia, e Andrey Kovychev, intervenuti in collegamento, per la loro disponibilità e chiarezza nello spiegare nei minimi dettagli gli studi che hanno certificato la lente perifocale come trattamento per la progressione miopica e il percorso che ha portato alla scelta di questa specifica geometria - spiega a b2eyes TODAY Marco Giordano, titolare di Ottica L’Anima di Piove di Sacco, in provincia di Padova, membro del Gruppo Giovani Opto In e moderatore del congresso - Uno degli aspetti più rilevanti emersi è, inoltre, quello dell'importanza della cogestione fra tutte e tre le figure professionali, oculista, ortottista e ottico optometrista».
Al meeting sono, inoltre, intervenuti Anton Giulio Catania, oculista presso l’Ospedale Sant'Antonio e Centro di Medicina di Padova, che ha parlato di “Miopia patologica, il punto di vista del clinico”, Samantha Arcoria, ortottista, che ha affrontato il tema “Ortottica e miopia”, e Davide Colombo, field specialist consultant di CooperVision Italia, con “MiSight: presentazione dello studio clinico con follow up a 7 anni”.
Barbara Prezzi e Nicola Rizzieri, membri del Gruppo Giovani Opto In, hanno illustrato i risultati del loro lavoro “Lenti Opto In MyoControl, refrazione dopo 12 mesi”. «Le lenti perifocali MyoControl sono state testate attraverso una ricerca indipendente del Centro nazionale di Helmholtz guidato da Tarutta - afferma al nostro quotidiano Rizzieri, titolare di Ottica Rizzieri di Asola, in provincia di Mantova - Questo garantisce la liceità e la validità dei dati ottenuti. Inoltre, il periodo di follow up superiore a tre anni di studio è conforme agli standard per la ricerca sulla miopia proposti dall’International Myopia Institute. I soggetti che hanno preso parte allo studio sono tutti caucasici, pertanto l'efficacia di questo design freeform può essere estesa anche ai nostri giovani miopi».
Sono in programma altri congressi sull’argomento. «Lo scopo è dare inizio a incontri annuali in modo da tenere tutti i nostri soci costantemente aggiornati sugli ultimi sviluppi nel campo del controllo della progressione miopica - rivela a b2eyes TODAY Giordano - La speranza è poter avere Tarutta in presenza per il prossimo anno».
La giornata si è conclusa con l’intervento dell’amministratore delegato di Opto In, che conta circa 200 affiliati: Sergio Venturini ha sottolineato quanto è importante avere una condivisione tra le varie figure professionali, soprattutto tra generazioni diverse.
(red.)