«Se si parla di interdisciplinarità tra diverse figure professionali e di tecnologia in ambito ottico optometrico, considero l’innovazione tecnologica e l’adeguata competenza nella gestione della stessa due dei principali punti di contatto tra le categorie coinvolte e tra i fattori chiave su cui fondare rapporti costruttivi per risolvere concretamente le problematiche dell’ametrope». Da queste premesse parte Daniele Petrini (nella foto, a sinistra), seconda generazione dell’insegna Vision Optika, otto centri ottici a Roma, per inquadrare il proprio contributo alla seconda tavola rotonda del meeting in programma sabato 4 febbraio alle 16.30, presso il centro congressi di Fieramilano Rho. «Questa sezione dell’evento è intitolata “Innovazione e collaborazione trasversale: ottica, oftalmologia e industria”: esempi pratici di tale collaborazione sono le lenti per il controllo della progressione miopica e la contattologia avanzata o specialistica - spiega Petrini a b2eyes TODAY - Si tratta di esigenze visive concrete, che trovano reale necessità prescrittiva da parte del medico oculista e richiedono comprovate competenze e abilità da parte dell’ottico optometrista nella gestione del percorso applicativo».
Domenico Concato (nella foto, a destra), titolare dell’insegna Punto Ottico Humaneyes, che conta otto negozi di ottica tra Italia e New York, nonché produttore di un marchio di occhiali, Jaques Durand, interverrà nella prima delle due tavole rotonde in programma, dal titolo “Il mondo dell’eyewear dialoga con le istituzioni: l’occhiale made in Italy di domani”. Per lui l’appuntamento di sabato 4 febbraio a Mido sarà soprattutto un’occasione per interfacciarsi con la classe politica. «Mi complimento per questa iniziativa: la presenza di esponenti del governo è fondamentale per confrontarsi sul valore del made in Italy e sulle difficoltà che le imprese incontrano nella competizione con paesi e realtà a basso costo di produzione», dice Concato al nostro quotidiano.
A.M. e N.T.