Ho avuto il piacere di aprire i lavori di Venezia e Sorrento e la possibilità di affrontare, in particolare, i temi cari ai consumatori: due eventi con un format innovativo, non un convegno, ma un dialogo e un workshop di approfondimento tra l’azienda e i propri soci.
È un dato di fatto che quest’ultima operazione del gruppo sia tra le più importanti avvenute nel settore: VisionOttica si prepara a essere la prima insegna per numero di centri ottici sul territorio italiano, con un approccio sempre più glocal e l’ambizione di raggiungere una copertura quasi totale della popolazione nei prossimi anni. Una grande evoluzione.
Va da sé che tale slancio avesse bisogno di una condivisione profonda, in particolare con chi ha sposato fin dall’inizio l’insegna. Un momento “confidenziale”, che ha coinvolto solo il management e gli imprenditori affiliati. L’amministratore delegato del gruppo, Marco Procacciante, insieme ai manager Sergio Perris, Stefania Morrone, Valentina Rocco, con il supporto di Alessandro Modestino, fondatore e ceo di Meloria Comunicazione, storico partner del gruppo, ci hanno messo la faccia in momenti one to one, dedicati a sviscerare i motivi che hanno portato all’operazione e il piano strategico basato sui valori originari dell’insegna. Valori che rappresentano, per il team VisionOttica, una sorta di ossessione pura e buona. Da tale ancoraggio è stata ridefinita la semantica dei valori stessi (da professionalità a consulenza professionale, ad esempio), per essere più vicini al pubblico di oggi e coerenti nel posizionamento.
La metafora del pentagono dei valori e delle cinque punte non è scelta a caso. Il suo disegno è sempre stato visto nell’antichità come una roccaforte difensiva e le sue punte altrettante direzioni dissimili ma armoniose tra loro. Difesa dei valori e sintonia nel farli giocare assieme: questa è la scommessa di Vision Group con i propri associati ai quali Procacciante ha prospettato una visione che porti l’insegna a essere non solo il punto di riferimento per la scelta delle soluzioni ottiche, ma anche l’interlocutore privilegiato per stimolare nel pubblico il bisogno di prevenzione e l’attenzione alla salute, in collaborazione con tutti i professionisti e in particolare con i medici oculisti. Essere se stessi ma allo stesso tempo “guardare oltre”. Il tempo, come sempre, sarà galantuomo.
Nicola Di Lernia