Progressive in Italia al 30%: si può fare

Negli ultimi anni l’incidenza media di queste lenti per un centro ottico è aumentata: dal 19% al 22% è pur sempre una crescita. Vogliamo accontentarci? Il Forum del 19 e 20 giugno a Firenze stimola a pensarla diversamente e a darci nuove regole per raggiungere risultati insperati

L’ottica è ancora un mercato in larga misura protetto. Eppure, in un mondo dove il futuro non è più quello di una volta, possiamo permetterci di credere che tutto questo prima o poi non finirà? La possibilità è concreta: ecco perché vanno seguiti con particolare attenzione i due contributi extra settore in programma al Progressive Business Forum 2022. Il primo ha a che fare con la psicologia, ma soprattutto con noi. Il titolo dell’intervento, e del libro del suo autore, spiega tutto. Oltre sé stessi. Vi è mai capitato di aver percepito di essere andati oltre i vostri standard abituali? Avete sentito l’adrenalina crescere? Vi siete sentiti migliori? “Lo scienziato, l’artista, l’atleta, il manager di successo che vogliano superare i propri limiti devono sempre fare i conti con sé stessi - afferma lo psicoterapeuta Stefano Bartoli (nella foto), che parlerà all’evento di Firenze, nel suo sito oltresestessi.it - Spesso, però, i conti non tornano e, come sosteneva Catone, quello che ti manca devi chiederlo in prestito a te stesso. Infatti, durante la prestazione personale sei solo, la lotta per andare oltre il limite è tua e di nessun altro. Significa che, per quanti ausili straordinari possiamo avere oggi, quando ci applichiamo in vista di un certo risultato, nel momento in cui giungiamo al limite e intendiamo superarlo possiamo e dobbiamo fare ricorso alle nostre capacità di tirare fuori da noi stessi ulteriori risorse rispetto a quelle già introdotte. Questo rende l’uomo moderno simile a quello antico”.

Andare oltre sé stessi è però anche saper raccontare oltre i fatti. Su questi ultimi dobbiamo essere tutti preparati, ma non sono sufficienti a persuadere le persone: l’80% delle decisioni d’acquisto nasce dalla parte emozionale del cervello. Quindi risulta essenziale essere esperti sulle nostre competenze tecniche e professionali e allo stesso tempo essere degli storyteller. Spesso ci convinciamo non con le parole, ma per le analogie che chi parla è in grado di far emergere nella nostra mente. Ad esempio spiegare a genitori, non miopi, che il loro bambino miope vede come nella nebbia è una immagine forte in grado di illustrare loro uno stato d’animo e fisico che va oltre i fatti, ovvero il difetto visivo del piccolo. Lo stesso vale per la presbiopia e le sue soluzioni. Abbiamo voluto chiedere a un esperto dello storytelling, Francesco Nappi, docente della Scuola di Holden, come la capacità di narrare sia in grado di aiutare un professionista della visione nell’argomentare i fatti con l’emozione. «Il compito di un ottico è offrire alle persone la miglior esperienza possibile per la propria vista: su questo non c'è dubbio, ma bisogna considerare che, prima di arrivare a provare una lente, il cliente percorre una lunga strada, che parte dalla sensibilizzazione, rispetto ai suoi problemi visivi, presenti o futuri, e passa dalla comunicazione di chi propone soluzioni - racconta Nappi a b2eyes TODAY, anticipando il contenuto del suo intervento al Progressive Business Forum 2022 - È un percorso profondo e delicato, attraverso un mondo molto spesso nuovo, che non coinvolge solo la vista, ma anche gli altri sensi. Se davvero si vuole offrire alle persone la migliore delle esperienze, allora bisogna iniziare a prendersi cura di quel mondo, occuparsi della vista coinvolgendo tutti i sensi».

Nicola Di Lernia

Formazione