Che futuro avremo davanti tra 10, 15, 20 anni? Quale influenza ha e avrà internet sulla professione? L’e-commerce è una minaccia o un’opportunità? A questi interrogativi hanno cercato di rispondere alcuni esponenti del settore dell’ottica durante la tavola rotonda bolognese “E-commerce e Digital Health: come cambieranno il ruolo del centro ottico specializzato e i rapporti industria e distribuzione”. Il punto di vista di Andrea Afragoli (nella foto) è chiaro: «È nostra assoluta intenzione difendere il nostro mercato, lo faremo fino alla fine dei nostri giorni», ha dichiarato il presidente di Federottica.
«Nessuno può sapere cosa succederà nel futuro, ma possiamo fare una previsione in base alle logiche di mercato di oggi, nel caso di prodotti che abbiano caratteristiche di serie, ad esempio, una confezione di lenti a contatto disposable, marca xy e potere z – ha spiegato Afragoli - Cosa molto diversa è, invece, tutto ciò che riguarda il su misura, attinente alla nostra professione. Io sono assolutamente convinto del fatto che l’occhiale o è fabbricato secondo determinati crismi o non è accettabile. Ed è su questo che dobbiamo portare avanti una visione che deve essere forte e unica, chiara e netta: questa cosa è nostra e la gestiamo noi fisicamente, perché ancora oggi non ci sono le soluzioni per un diverso tipo di approccio nei confronti del prodotto».
La professionalità è per Afragoli alla base di tutto. «È vero che il mondo è cambiato, spesso verso una direzione che noi non avremmo mai voluto, ma è anche vero che alcuni di noi hanno considerato una certa parte del loro lavoro, ad esempio, la gestione della contattologia, in maniera banale rispetto a quello che dovrebbe essere e meriterebbe di essere, scavandosi di fatto la fossa da soli – ha affermato il presidente di Federottica - Io posso ragionare sulla qualità di un prodotto, dimostrare che è la scelta ideale, poi caso vuole che il soggetto con il quale ho speso ore e ore del mio tempo, vada su un sito internet e trovi quel prodotto a un costo inferiore: io, però, sono ancora convinto che molti dei nostri clienti potrebbero risolvere i loro problemi online, ma continuano a rivolgersi a noi perché sanno che, pur a un prezzo superiore di mercato, hanno quel qualcosa in più che l’online non può offrire».
F.T.