Scuola: nascerà l’ottico specializzato?

Domenica scorsa, alla tavola rotonda del Congresso Zaccagnini, si è dibattuto degli effetti del Decreto Interministeriale 24 maggio 2018, n.92, che diventerà esecutivo a pieno titolo con la conclusione degli esami di abilitazione dell’anno scolastico in corso, per i cicli del biennio professionale post diploma e del quinquennio secondario superiore

«Con questo Decreto l’ottica in Italia passa a un ambito più sanitario che commerciale». Così Giorgio Righetti, direttore dell’Istituto Zaccagnini, ha introdotto i lavori della tavola rotonda, all'edizione 2022 del Congresso interdisciplinare alla quale hanno partecipato Andrea Cappellini, Andrea Afragoli, Mauro Frisani, Silvio Maffioletti e Anto Rossetti, oltre ai politici Marco Lisei e Stefano Caliandro (nella foto principale). «Con la nuova normativa risulta evidente uno spostamento, per niente banale, anzi in qualche modo rivoluzionario, dal sapere al saper fare: l’ottico di domani avrà competenze che finora avevamo attribuito all’ottico optometrista - ha sottolineato Andrea Afragoli - Con questo Decreto è stato istituzionalizzato il concetto che oggi l’ottico ha competenze ben superiori a quelle previste dal Regio Decreto del 1928, per cui di conseguenza bisognerebbe modificarne anche il profilo: ci sarà perciò tanto da lavorare su tale aspetto». Il presidente di Federottica ha inoltre ricordato che si è di fatto verificata una situazione inattesa. «In questo modo la rivoluzione per la nostra professione potrebbe venire dal basso, cioè non più dall’optometria ma dall’ottica: se ne dovrà parlare su più tavoli, in primis quello del Tiopto, per capire come deve essere organizzata per il futuro», ha aggiunto Afragoli.

Gli ha fatto eco Mauro Frisani, affermando che non c’è necessariamente bisogno che sia utilizzata la parola optometrista, purché venga rispettata la funzione sociale che la professione svolge. «Va bene, quindi, anche ottico specializzato - ha detto l’ex presidente Sopti - Oggi ci manca un percorso formativo comune e questa normativa è un’opportunità per fare ordine, rispettando la carta dei servizi che offriamo alle persone, senza alcuna ambiguità e ben sapendo che la titolarità della salute oculare spetta alla classe medica».

Righetti ha concluso i lavori della tavola rotonda ricordando che siamo di fronte a un Decreto interministeriale scritto e firmato da quattro dicasteri, tra cui anche quello della Salute, su delega del Parlamento, quindi con un valore legislativo e operativo ad ampio raggio. «Si tratta di una grande opportunità per passare dal centro ottico di prodotto al centro ottico di servizio, con un impatto significativo sulla società - ha ribadito il direttore dell’Istituto Zaccagnini - Mi auguro che non sia un’altra occasione sprecata dal nostro settore, come lo fu ad esempio la Legge 4/2013 sulle professioni non regolamentate» (nella foto sopra, la platea al Congresso).
A.M.

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