Succede con Sight for Kids, programma di servizio che si inserisce nelle attività messe in campo dai Lions Club di tutto il mondo nella lotta alla cecità: patrocinato da Soi, Aiorao e Federottica, prevede in tutta Italia screening per centomila bambini sino ai 6 anni
Un bambino su 30 è colpito da ambliopia, più nota come “occhio pigro”, che può causare danni permanenti alla vista. Essendo indolore, non presenta sintomi evidenti e solo una diagnosi tempestiva permette la giusta prognosi e l’indispensabile cura. Proprio per questo motivo è nato Sight for Kids (nella foto, l’immagine di campagna), voluto dai Lions Club italiani, che ha l’obiettivo di sensibilizzare e informare genitori e insegnanti sulle problematiche da deficit dell’acutezza visiva nei bambini in età pediatrica, riconoscendone tempestivamente la presenza e mettendo in campo le giuste cure. «Il progetto è stato varato una ventina di anni fa negli Stati Uniti dalla Lions Clubs International Foundation per far fronte a una crescente necessità di screening dedicati ai bambini, soprattutto per quanto riguardava l’ambliopia – racconta a b2eyes.com Alberto Soci, Governatore Lions responsabile del progetto – Da quel momento Sight for Kids si è ingrandito, coinvolgendo i Club di oltre 210 paesi nel mondo e quest’anno, per la prima volta, anche l’Italia: l’iniziativa è stata, inoltre, inserita tra i service a carattere nazionale in programma per il centenario della nostra associazione, fondata nel 1917, impegnando 44 mila Lions».
Sight for Kids si muove su due filoni. «Il primo si batte per la sensibilizzazione - spiega Soci – Molti genitori non conoscono l’ambliopia, i segnali legati a questo problema e la necessità di rivolgersi a un oculista: l’occhio pigro, infatti, può essere curato sino ai 6 anni di età. Il lavoro di sensibilizzazione a tappeto prevede tre grandi workshop nazionali, che beneficiano del patrocinio del ministero della Salute, aperti al pubblico: sono in programma il 25 novembre ad Altamura, in provincia di Bari, il 27 gennaio a Forlì e il 7 aprile a Bergamo, coinvolgendo così il nord, il centro e il sud d’Italia». A dirigere i lavori tre relatori di chiara fama, direttori dei reparti oculistici di importanti strutture italiane: Salvatore Capobianco, dell’ospedale pediatrico Santobono di Napoli, Aldo Caporossi, dell’ospedale Gemelli di Roma, e Miroslav Kacerik, dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. «La mattinata sarà dedicata al pubblico: verrà spiegato cos’è l’ambliopia, come si riscontra e come si cura - aggiunge Soci - Il pomeriggio sarà, invece, riservato al personale medico con aggiornamenti in materia». Inoltre, per tutta la durata della campagna, presso i centri ottici italiani verrà svolto un ulteriore e importante lavoro di sensibilizzazione con la distribuzione di materiale informativo alle famiglie. L’imponente campagna di promozione e sensibilizzazione delle famiglie, tramite il paper che spiega come l’ampliopia si manifesta, come si previene, quali sono le soluzioni e altri supporti mediatici, sarà possibile grazie alla collaborazione di Johnson & Johnson, Safilo e Zeiss. Il secondo filone coinvolge le figure specializzate: i Lions Club italiani si prefiggono di attuare sul territorio nazionale una campagna di screening visivo senza precedenti. Tramite Sight for Kids, infatti, gli oculisti, gli ortottisti e gli ottici, già da un paio di settimane hanno avviato le attività nelle scuole dell’infanzia e nel primo anno della scuola elementare. «Vengono eseguiti degli screening, assolutamente non invasivi, per rilevare nei soggetti l’ambliopia: al termine del test viene rilasciato un documento con l’esito dell’esame e le opportune indicazioni ai genitori», afferma Soci. I primi testi hanno già permesso di registrare dati significativi. «Circa il 3% dei piccoli sottoposti a screening sono risultati positivi: ai loro genitori è stato consigliato un approfondimento - sottolinea Soci – Il nostro intento è raggiungere in breve tempo quanti più bambini possibile: contiamo di sottoporne allo screening centomila, obiettivo dichiarato anche al ministero della Salute». Alla fine della campagna, che verosimilmente coprirà tutto il 2018, verrà prodotto un documento in cui verrà riportato il numero esatto di soggetti che avranno effettuato il test, accompagnato dai commenti dei componenti del comitato scientifico del progetto: i dati contenuti saranno importanti ai fini statistici e di ricerca.
F.T.