Milano: le opere di Verdi “si vedono” con la realtà virtuale

Aperta sino alla fine dell’anno, la mostra, che segue il format di Inside Monet, è dedicata al compositore italiano: si tratta di un tour accompagnato dal racconto di attori, in cui ogni partecipante, munito di un apposito visore, può immergersi nella storia e nella vita del grande musicista

In contemporanea con Inside Monet una nuova esperienza di realtà virtuale da vivere a Milano. Sempre con gli speciali occhiali e sempre grazie a Way Experience, la media company specializzata in progetti di Virtual Reality. S’intitola You are Verdi e fa percorrere in prima persona i momenti salienti della vita del musicista. Niente giardini o archi che ricordano Parigi, come per Monet, ma i luoghi più significativi per Giuseppe Verdi, principalmente di Milano, città con cui aveva un rapporto passionale e conflittuale.

Come in tutti i viaggi anche questo è fatto di tappe, accompagnate, oltre che dalla voce dell’attore Luciano Bertoli, da musiche verdiane. S’indossano gli occhiali ed eccoci davanti alla Scala con le luci che si accendono (nella foto) ad annunciare l’inizio della prima del Nabucco e la musica è l’Ouverture. Nella seconda scena-tappa si è in mezzo ai tumulti popolari del 1848 con il sottofondo del Dies Irae della Messa di Requiem per Alessandro Manzoni. Nella terza si è nella villa di Verdi a Sant’Agata nel piacentino, dove lui componeva. Sulle note della Traviata che, con un effetto speciale, volano nell’aria. Si ritorna a Milano e ci si ritrova nel backstage della Scala con gli artigiani, i cantanti, le maestranze. L’accompagnamento è la Marcia Trionfale dell’Aida. Nell’ultima scena si assiste ai funerali di Verdi, da un balcone di Via Manzoni. Sfila un coro di 820 voci dirette da Arturo Toscanini che intonano Va Pensiero, cui nel giro di poco tempo si unisce una folla di trecentomila persone.

Il ritrovo con la bike brandizzata è in piazzetta Enrico Cuccia accanto alla Scala. Da lì ci si sposta al Grand Hotel et de Milan dove Verdi scendeva abitualmente, alla casa di Manzoni in via Morone e quindi in piazza San Fedele.

Luisa Espanet

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