«L’International Meeting dell’European Academy of Orthokeratology and Myopia Control di fine aprile, il primo in presenza dopo la lunga parentesi del Covid, seguito da circa 270 partecipanti, ha consentito di ribadire ulteriormente l’orientamento della nostra associazione in fatto di ortocheratologia e gestione della progressione miopica. L’esame dell’integrità oculare e la valutazione della funzionalità visiva rappresentano l’approccio scientifico-clinico che la nostra Accademia da tempo ha intrapreso e vuole continuare ad avere nel campo della gestione della miopia - spiega a b2eyes TODAY Marino Formenti (nella foto, durante il suo intervento al Meeting di Barcellona), presidente dell’organismo, attivo dal 2011 - I nostri soci europei, sia medici oculisti sia ottici optometristi, considerano l’occhio come struttura e la visione come performance binoculare, entrambi componenti essenziali nel controllo della miopia. In ambito italiano, l’approccio è caratterizzato dalla cogestione medico-optometrica dei giovani miopi, ognuno dei quali va considerato nella sua unicità: non è quindi l’ausilio in sé a essere discusso e considerato nel controllo del difetto refrattivo, ma la scelta da parte del professionista della strategia più adeguata al quadro clinico e funzionale del soggetto».
Il congresso di Barcellona ha quindi puntato su un protocollo e su un vero e proprio consensus, cioè «una strategia della gestione che coinvolga sia l’esame oculare sia l’analisi della funzionalità visiva», sottolinea ancora Formenti, ricordando la quarantina di attestazioni rilasciate in tale ambito a professionisti di tutta Europa, dopo uno specifico iter formativo.
Queste due tematiche, insieme ai fattori di rischio dell’evoluzione miopica, saranno anche al centro del Myopia Management Day, il prossimo appuntamento organizzato da EurOK, una giornata teorico pratica che si terrà in novembre a Vienna.
A.M.