Design Week: l’eyewear ha dato la propria visione

Collaborazioni, presentazioni, anteprime presso i centri ottici: gli occhiali sono stati protagonisti dell’ultima edizione da record della settimana dedicata a installazioni, mostre e iniziative in giro per la città di Milano, che si è chiusa domenica 23 aprile

Milano si conferma capitale mondiale del design, con numeri da record fra Fuorisalone e Salone. Per quest'ultimo si parla di oltre 300 mila presenze, il 15% in più dell’edizione pre-pandemia e tutto esaurito in città. Sorprese incredibili e Fuorisalone sempre più vasto. Alle zone, chiamate district, ormai diventate sedi istituzionali, si sono aggiunte intere vie, quartieri, palazzi. Tra le new entry l’ex Macello di viale Molise, la via Sammartini vicino alla Stazione Centrale, la casa del Manzoni, finora utilizzata solo nella settimana della moda, e il cortile del Corriere della Sera. Numerose le collaborazioni tra settori diversi, moda e arredamento in primis. Temi conduttori per le installazioni la salvezza del pianeta, la sostenibilità e la visione del futuro. Di cui il Superdesignshow al Superstudio e i cortili dell’Università Statale sono stati tra i palcoscenici più visitati.

A proposito di visione, svariate le comparse dell’eyewear. Come la presentazione dell’iniziativa di omnicanalità di Silhouette in collaborazione con i gusci di Elli & Rini. O da Punto Ottico, dove Akoni Eyewear con la Galleria Rossana Orlandi ha creato quattro installazioni che esaltano i materiali e le texture dei suoi occhiali (nella foto sotto). Dalla capacità di catturare e riflettere la luce dell’acetato ai Tubolar Shelves che spiegano le lavorazioni del titanio. Dalla celebrazione dei metalli alla maxi lente che enfatizza i dettagli. C’è chi ha colto l’occasione di presentare nuovi modelli come Persol. O come Mykita, che in Ottica Bergomi di largo La Foppa ha esposto i modelli, quattro da sole e dodici da vista, con lenti polarizzate create con la storica azienda di macchine fotografiche Leica. Sono lenti giapponesi con la resistenza del policarbonato e il campo visivo del vetro. L’altro punto vendita Bergomi, aperto a fine marzo in corso Venezia, non ha partecipato al Fuorisalone, ma si è inserito nel mondo del design con l’essenziale scaffalatura in legno e gli occhiali della Kartell nella piccola vetrina (nella foto sopra).

VisionOttica di viale Vittorio Veneto ha mostrato l’accattivante capsule Romeo Gigli disegnata da Lucio Stramare. Innovativa e con un’identità precisa, capace di mantenere intatto lo spirito creativo di Gigli. Quell’eleganza discreta e inconfondibile. Come il dettaglio del piccolo giglio caro allo stilista che diventa un triangolo alla fine dell’asta nei modelli femminili, sul frontale o all’inizio dell’asta in quelli maschili. O le montature in acetato di due colori, uno all’interno e uno all’esterno, come le giacche dello stilista in una tinta in contrasto-accordo con quella della fodera.

Modo Eyewear è stato uno degli sponsor della mostra The art of light, ideata dalla rivista Elle Decor a Palazzo Bovara. Spiega con installazioni ed effetti speciali il ruolo della luce nello spazio domestico (nella foto sopra). Indossano occhiali a fascia o metallici i due omoni in gomma che si agitano nelle vetrine di Balenciaga in via Montenapoleone (nella foto principale). Da fiaba gli occhiali della donna nell’immagine generata al computer del digital artist Jonas Peterson alla mostra Masterly the Dutch, il design olandese a Palazzo Giureconsulti.

Luisa Espanet

Design