In termini di aziende in mostra, ma anche di buyer previsti: ne sono convinti Cristina Frasca e Dante Caretti, ideatori e fondatori della manifestazione che prende il via da domani sabato 21 settembre alla Leopolda di Firenze
«Quest’anno DaTE sarà di nuovo nella splendida cornice della Leopolda di Firenze. Abbiamo apportato dei cambiamenti per quanto riguarda le aree di posizionamento delle aziende, ispirandoci alla filosofia orientale e creando così le aree Ying, Yang, Zen e Tao. Nuovi scenari accoglieranno i visitatori, ma un po’ di suspense non stona». Così Frasca e Caretti (nella foto) danno il benvenuto alla settima edizione dell’evento dedicato all’eyewear di ricerca, circa 120 società, per più di 180 brand, in mostra fino a lunedì 23 settembre.
Vi aspettate qualcosa di nuovo anche in termini di tipologia o provenienza dei buyer? «DaTE sta interessando sempre più il mercato internazionale: sono molte le aziende provenienti da varie parti mondo, con una dozzina di paesi rappresentati, e parte di queste sono presenti in prima persona - affermano i due fondatori - Certamente DaTE rimane una manifestazione di carattere nazionale, ma l’interesse che suscita all’estero ci sorprende favorevolmente anche in termini di presenza di buyer internazionali. Firenze, del resto, si conferma un polo di attrazione per chi vuole legare il business a una breve vacanza».
È già possibile anticipare qualcosa sull’edizione 2020 o su prossime iniziative collaterali legate a DaTE? «Il 2020 è ancora in embrione: uno degli obiettivi è attrarre sempre più visitatori con delle novità, ma il focus principale resta la ricerca della qualità nelle aziende espositrici e nelle collezioni che presentano - spiegano ancora Frasca e Caretti - Torneremo probabilmente nella città dove DaTE è nato, Milano, ma non nel 2020. Stiamo valutando, inoltre, l’opportunità di sviluppare la manifestazione fuori dai nostri confini e di organizzare qualcosa in tarda primavera sulla formazione del comparto».
A.M.