«L'interesse e l'attualità del tema sono dimostrati dal numero di ottici optometristi aderenti al progetto Cert.o, ai quali si aggiungono numerosi responsabili commerciali e marketing delle aziende partner, che hanno attivamente partecipato a “Come migliorare l'efficacia della relazione professionale tra ottici e oculisti”: il programma si è distinto per la concretezza dei contenuti e per il metodo estremamente coinvolgente applicato da Antonio Genovesi, che ha permesso a tutti di sentirsi parte integrante delle soluzioni individuate», si legge in una nota di Cert.o.
Le chiavi di lettura sono state la maieutica, per utilizzare l'esperienza in funzione del risultato, e l'analisi transazionale, per rendere la comunicazione interpersonale lo strumento più importante nello stabilire rapporti professionali basati sulla reciproca comprensione e su un rapporto di fiducia nel lungo periodo. «È stati spesso sorprendenti l'impegno e l'entusiasmo dei partecipanti per trovare le risposte più efficaci a situazioni ricorrenti nell'attività quotidiana, quando ci si è confrontati con la necessità di realizzare una sintesi positiva nella relazione complementare tra il ruolo dell'ottico optometrista e dell’oculista, con l'obiettivo primario di fornire ai clienti-pazienti il più elevato livello di benessere visivo - prosegue il comunicato - Hanno arricchito il corso gli interventi di due autorevoli oftalmologi, Francesco Loperfido e Danilo Mazzacane, le cui testimonianze hanno stimolato un ampio e costruttivo dibattito, dimostrando inoltre quanto sia importante per il medico avere un affidabile punto di riferimento in ottici optometristi professionalmente preparati e in centri ottici strutturati per offrire al pubblico un servizio di qualità».
Gli organizzatori sono quindi sempre più convinti della validità del protocollo Cert.o, «che certifica la corrispondenza di tutti gli elementi di un negozio di ottica alle caratteristiche di sicurezza e professionalità necessarie per garantire le migliori soluzioni visive in termini sia di lenti oftalmiche sia di lenti a contatto, unite a una costante attenzione ai bisogni dei propri clienti». E ricordano, nella medesima nota, che il corso appena concluso rappresenta la prima tappa di un articolato programma che proseguirà nel prossimo trimestre, con la realizzazione di una specifica comunicazione diretta a raggiungere progressivamente un alto numero di oculisti per presentare i contenuti della certificazione, le sue finalità e naturalmente i centri ottici aderenti. «Lo faremo con un video istituzionale ma anche esemplificativo dei punti chiave del nostro organismo e verosimilmente con la presenza a congressi oftalmologici», anticipa a b2eyes TODAY Paolo Fonelli (nella foto), amministratore unico di Cert.o.
Inoltre i vertici della struttura stanno impostando un ulteriore momento formativo che permetta ai negozi di ottica certificati di valorizzare la propria adesione a Cert.o nei confronti dell’oculista, quale elemento di differenziazione e di consolidamento del rapporto di fiducia. «Sarà di fatto un follow up, sotto forma di webinar, che anticiperà all’area ottico optometrica le prossime iniziative nei confronti di quella medica, ma che cercherà anche di mettere in luce come i nostri iscritti intendano utilizzare la propria certificazione nei confronti degli specialisti della loro zona e quale valore ritengano che la stessa possa avere di fronte alla classe medica locale - dice ancora Fonelli al nostro quotidiano - In questo nuovo appuntamento online, previsto per maggio, manterremo la modalità dello scambio tra relatore e utenti, che ci ha permesso di accorciare notevolmente le distanze tra l’uno e gli altri, e ci rivolgeremo a chi ha già seguito i tre moduli precedenti, ma anche ad altri ottici optometristi aderenti a Cert.o che vogliano intraprendere lo stesso percorso formativo dei colleghi».
Tra le circa 320 persone registrate sono state toccate punte di 280 che hanno partecipato in diretta, come nell’ultima sessione: la maggior parte erano titolari o collaboratori di centri ottici, tutti punti vendita indipendenti, alcuni di essi appartenenti a gruppi o a insegne con più store a livello regionale.
A.M.