Lenoir tiene a precisare che anche i big player delle montature assenti dalla fiera ormai da un quinquennio, hanno comunque bisogno di farsi vedere. «Lo dimostrano gli eventi che ogni anno organizzano fuori salone in concomitanza con il Silmo – sottolinea – Il nostro obiettivo, quindi, è riconquistarli, affinché stiano dentro la fiera e non più al di fuori. Peraltro, dopo le crisi del 2008-2009 abbiamo stabilizzato la situazione in termini di espositori e non abbiamo perso visitatori. Siamo, perciò, convinti che il ritorno dei grandi gruppi dell’eyewear contribuirebbe a incrementare la significativa quota del 35% di punti vendita francesi che oggi già vengono al Silmo».
E per gli ottici italiani, ci sono iniziative in cantiere? «Silmo è un luogo di lavoro, un momento per vedere nuovi prodotti: siamo sempre stati contrari, quindi, a invitare i buyer, rischiando così di confondere il business con il turismo – afferma Lenoir – La fiera può, tuttavia, studiare una serie di servizi personalizzati per gli ottici dei singoli paesi, in base alle loro specifiche esigenze: con l’associazione professionale del Belgio, dove una manifestazione fieristica settoriale non esiste, abbiamo un consolidato rapporto di partnership, ad esempio. Inoltre facciamo leva sui 50 uffici di rappresentanza sparsi in tutto il mondo. Per quanto riguarda l’Italia, il nostro target rimangono gli ottici indipendenti: vogliamo attirarli facendo un lavoro di promozione che possa utilizzare tutti i canali attivi».
A.M.