Silmo, sono mancati gli ottici indipendenti italiani

«Dall’Italia sono venuti i maggiori gruppi e alcuni dei principali centri ottici, ma si sono visti pochi clienti delle grandi città – ha detto a b2eyes.com Giovanni Ferrua, direttore vendite di Silhouette Italia, una delle poche major di montature presenti all’edizione 2012 della rassegna parigina – Diversi ottici, soprattutto del nord-est, hanno invece preferito risparmiare i costi di viaggio e pernottamento, differendo la visita alla prossima opti di Monaco». Alla Silhouette, che ha presentato la nuova collezione con un elegante evento per la stampa professionale, venerdì presso la Fondazione Cartier Bresson, sono comunque rimasti complessivamente soddisfatti dei risultati di Silmo. «Sono venuti per la prima volta distributori da paesi del nord Africa, come Tunisia, Egitto o Libia, che si sono detti ora più liberi nel scegliere i fornitori, nonché dall’India – ha aggiunto Ferrua – Inoltre la conquista del Silmo d’Or da parte del modello Tour Pro  ha aumentato l’interesse su Adidas».
Saverio Vecchia, amministratore delegato di Logo Italia, pur continuando a nutrire dubbi sull’attuale modello fieristico settoriale, ha promosso l’ultima edizione del Silmo. «Una mostra la si valuta non tanto dalla quantità, bensì dalla qualità dei buyer e dal messaggio che un espositore lancia in termini d’immagine – ha ricordato al nostro portale Vecchia – Logo, con il suo stand a due piani in questa edizione del salone parigino, ha ottemperato a entrambe le condizioni».
Al Village si è registrato il solito frenetico movimento, almeno i primi due giorni di fiera, con qualche rallentamento invece sabato e domenica, anche per i lavori alla linea Rer che conduce la maggior parte dei visitatori in fiera. «L’assenza quest’anno anche di Marchon, che era l’ultimo rimasto a esporre dei cinque grandi player mondiali di montature, conferma che Silmo è una fiera che va ritargettizzata sulle aziende medio-piccole, magari riportandola in città e non più in una struttura così decentrata come l’attuale – ha affermato a b2eyes.com Giovanni Vitaloni, general manager di Nicodesign, che proprio a Parigi ha lanciato un nuovo progetto, Molecube, legato al marchio Derapage – Silmo rimane, tuttavia, un appuntamento importante per stimolare le imprese a lanciare nuovi prodotti, per la loro comunicazione e promozione, meno invece per la vendita». Pur avendo aumentato il quantitativo degli ordini rispetto all’edizione di un anno fa, la sensazione dell’imprenditore torinese è che quest’anno ci sia stata meno gente. «Giovedì è andato bene, venerdì abbiamo visto solo clienti esteri, sabato pochi francesi rispetto al solito – ha sottolineato Vitaloni – Gli italiani? Alcuni sono venuti, ma soltanto quelli che cercano prodotti davvero nuovi». Gli stessi che Michele Agostinetto, titolare di Deseye e ora anche alla guida di Okki Factory, definisce i veri indipendenti. «Quanti vengono al Silmo sono quelli che soffrono meno il mercato, fanno ricerca e sono davvero propositivi – ha ricordato al nostro sito Agostinetto – Per loro, ottici imprenditori, che investono nelle trasferte a Parigi, ma anche a Monaco, New York e Milano, Silmo si conferma un’opportunità, benché l’unico vero appuntamento di livello internazionale rimanga Mido».
Un ampio servizio su esiti e curiosità di Silmo 2012 lo troverete su b2eyes TODAY di domani.
A.M.

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