L’utile industriale lordo nel trimestre è stato di 157,1 milioni di euro (+8,5%), con il margine industriale lordo in miglioramento di 60 punti base, al 60,1% del fatturato dal 59,5% del terzo trimestre 2013. Nei primi nove mesi dell’anno, invece, l’utile e il margine industriale lordo hanno raggiunto rispettivamente i 540,6 milioni di euro e il 62,3% del fatturato (516,9 milioni di euro e il 61,4% del fatturato nei primi nove mesi 2013).
Nel terzo trimestre l’utile operativo lordo (Ebitda) è stato pari a 14,6 milioni di euro rispetto ai 16,3 milioni di euro registrati nello stesso trimestre 2013, mentre il margine Ebitda si è ridotto al 5,6% dal 6,7%. Nei primi nove mesi l’Ebitda adjusted (che cioè non include gli oneri non ricorrenti registrati nel secondo trimestre 2014, pari a 3 milioni di euro relativi all’accordo sugli esodi volontari al termine dei contratti di solidarietà recentemente siglato con le parti sociali e a costi di riorganizzazione aziendale: al netto dell’effetto fiscale, l’impatto complessivo è stato pari a 2,2 milioni di euro) è stato di 86,3 milioni di euro, con l’incidenza sulle vendite che si è assestata al 9,9%. Nello stesso periodo del 2013 l’utile operativo lordo (Ebitda) adjusted (nel secondo trimestre 2013 gli oneri non ricorrenti erano stati pari a 7,4 milioni di euro e derivavano per circa 6 milioni di euro dal piano di successione al vertice annunciato dal gruppo il 19 giugno 2013 e per circa 1,4 milioni di euro da alcuni interventi di ristrutturazione sull'area Europa) era risultato pari a 88,7 milioni di euro, con una marginalità del 10,5%.
Nel terzo trimestre l’utile operativo (Ebit) si è attestato a 5,7 milioni di euro rispetto ai 6,8 milioni di euro dello stesso periodo 2013. Il margine Ebit è stato pari al 2,2% rispetto al 2,8% nel terzo trimestre 2013. Nei primi nove mesi l’Ebit adjusted ha totalizzato 60,2 milioni di euro, leggermente in calo rispetto ai 61,5 milioni di euro nei primi nove mesi 2013. Il margine Ebit adjusted è stato pari al 6,9% rispetto al 7,3% nello stesso periodo 2013.
Safilo ha chiuso il terzo trimestre dell’anno con un utile netto di gruppo pari a 2,4 milioni di euro, in crescita rispetto a 1,7 milioni di euro registrati nello stesso periodo 2013. Nei primi nove mesi il risultato netto di gruppo adjusted è salito a 33,9 milioni di euro (+24%).
«I risultati economici di questo trimestre confermano che stiamo procedendo correttamente lungo la direttrice strategica e operativa incentrata sul nostro prodotto – commenta nella trimestrale Luisa Delgado (nella foto), amministratore delegato di Safilo - Nel trimestre abbiamo confermato un trend molto solido delle vendite e abbiamo accelerato sulla nuova impostazione commerciale che abbiamo focalizzato sulla qualità della distribuzione, con un salto di qualità in termini di leadership e competenze funzionali e l’introduzione di strategie commerciali e di comunicazione differenziate per marchio. Hanno risposto bene i nostri marchi di proprietà, con Polaroid che ha continuato nel suo percorso di forte sviluppo, Smith che sta preparando la propria espansione globale, mentre ci prepariamo a spingere ulteriormente Carrera l’anno prossimo. Infine, hanno risposto bene i nostri marchi in licenza, in particolare Dior, Celine, Jimmy Choo, Boss, Max Mara, Tommy Hilfiger e Kate Spade, mentre ci prepariamo ad accogliere future potenziali licenze». Nella nota Delgado ricorda che il mix prodotto e la qualità dei canali distributivi sono rimasti i principali motivi del miglioramento della marginalità industriale lorda di Safilo, che nei primi nove mesi dell’anno si è attestata al 62,3%. «Stiamo reinvestendo in maniera significativa nella modernizzazione delle nostre strutture organizzative, principalmente nella standardizzazione e semplificazione delle vendite abilitate dai sistemi informativi, della pianificazione commerciale e industriale e nelle capacità di costruzione e valorizzazione del marchio – precisa l’ad del gruppo padovano - Stiamo avviando una revisione globale della rete di fornitura globale e dell'organizzazione di sviluppo del prodotto».(red.)