Roche e Novartis: il ministero della Salute chiede 1,2 miliardi di euro

«Decisione condivisibile, a mio avviso, è uno scandalo economico evidente», sostiene in una nota Matteo Piovella (nella foto), presidente della Società Oftalmologica Italiana, che a marzo aveva richiesto proprio l’intervento delle istituzioni nella vicenda. «È la certificazione che l’azione di denuncia di SOI è finalmente condivisa e fatta propria dalle istituzioni – aggiunge Piovella - E non è un risultato da poco vista l’iniziale diffidenza nei nostri confronti da parte di un sistema istituzionale refrattario a ogni tipo di cambiamento di operatività se non sostenuto al proprio interno. Ma ora non si perda altro tempo: è necessario garantire l’accesso alle cure per i centomila pazienti che stanno perdendo la vista. A oggi non sono state attuate dal ministero e da AIFA le precise indicazioni di SOI per rendere nuovamente disponibile l’utilizzo di Avastin in Italia».
Tuttavia i due gruppi farmaceutici respingono le accuse. «Non è sorprendente che il presidente della SOI abbia ancora una volta confuso e mistificato ciò che è accaduto, estendendo la propria autoreferenzialità dall’ambito scientifico a quello giuridico – sostengono alla Roche, secondo quanto riportato dal fattoquotidiano.it – La scelta di accelerare quanto più possibile la decisione di primo grado da parte del Tar è dettata dalla determinazione di Roche di chiarire quanto prima la correttezza del proprio operato, auspicando così di frenare l’incontenibile proliferazione di inesattezze che il presidente della SOI non manca di dispensare con cadenza pressoché quotidiana. Roche è fiduciosa che possa essere il Tar Lazio la sede in cui discutere in modo approfondito le tematiche oggetto del ricorso, valutando anche, per quanto di competenza, i profili scientifici che il presidente della SOI si ostina a banalizzare».
(red.)

Formazione