Rédélé: a Belluno apre il suo primo shop

L’idea gli è venuta girando per i negozi più cool di Los Angeles duranteun recente viaggio negli Usa e subito si è chiesto come concretizzarla,mantenendo però in primo piano il proprio marchio. «Da quelle parti - spiega ab2eyes.com Alessandro De Vecchi (nella foto, all’interno del nuovo shop), fondatore egeneral manager di Rédélé, che vanta nel portafoglio anche la licenza eyeweardi Stefanel e ha realizzato una linea di occhiali medicali per Bausch+ Lomb – in molti store ci sono anche il bar o uno spazio dove lavorarecollegati al wi-fi senza dover necessariamente fare acquisti e si possonocomprare oggetti e accessori vari. Ho pensato a come mixare il nostro prodottocon qualcosa che non oscurasse il valore del brand. Così ho scelto articolivintage non legati a un marchio, recuperati in giro per il mondo, dai birillidismessi di un bowling del New Mexico a vecchie stampe del New York Times conesempi geniali di marketing degli anni 50 già incorniciate, fino a maiolichesiciliane dell’800 fatte a mano da usare come sottopentola: tutti accessoriaccattivanti che, integrati al prodotto occhiale, possono fornire al cliente unmotivo in più per entrare in negozio e danno anche la possibilità diincrementare il valore dello scontrino».
 Nello shopnon ci sarà un ottico. «Abbiamo attivato una collaborazione con OtticaCentrale, che è un punto di riferimento in città: il nostro cliente puòscegliere la montatura qui da noi ma fare lì la refrazione e le lenti», sottolineal’imprenditore veneto. Il nuovo spazio, circa venti metri quadrati con duevetrine che affacciano su un piccolo parco, in una zona di grande passaggioall’entrata del centro storico di Belluno, dove transitano ogni giorno moltistudenti, è arredato con un gusto vintage industriale: pavimento in cemento,sistemi elettrici a vista, tubi in metallo, vecchie lampade appese al soffitto,un muro “rovinato” su cui si vedono affreschi ritrovati rimuovendo i varistrati di intonaco. Il target cui si rivolge è giovane ma abbastanzatrasversale sia per capacità di spesa sia per età, «anche se la maggior partedegli oggetti in vendita non ha costi troppo elevati – precisa De Vecchi -L’idea è di avviare spazi simili anche in altre città: questo è un test per valutarei costi e i tempi necessari per entrare a regime una volta individuata lalocation. Prima di marzo apriremo il secondo shop su Treviso». Per il terzovanno ancora definiti alcuni aspetti, comunque sarà in Veneto, «perché  per ora i negozi devono esseregestibili in maniera diretta», afferma l’imprenditore.
N.T.

Punto vendita