Occhibelli: sciopero giusto, a tutela della professione

Morganti ricorda, peraltro, che gli associati del suo gruppo erano liberi di comportarsi come meglio credevano. «È sempre stato così, del resto, per tutte le iniziative che abbiamo sino a oggi realizzato», sottolinea il titolare di Occhibelli, che nei mesi scorsi si è reso protagonista della rottura del contratto di fornitura con Luxottica, «alla luce del comportamento commerciale attuato dal gruppo di Agordo nei confronti degli ottici italiani», ricorda l’imprenditore mantovano. «I miei negozi ho deciso di chiuderli in occasione dello sciopero di sabato, ma nella mia stessa zona alcuni ottici che avevano annunciato l’adesione alla serrata, alla fine hanno tenuto aperto: purtroppo nel nostro settore non sempre c’è la sufficiente coerenza tra quanto si dice e quello che poi effettivamente si mette in pratica». Coerenza che Morganti auspica anche da coloro che sono preposti a tutelare la categoria. «Ci aspettavamo che Federottica ci appoggiasse appieno, viste le delicate e importanti questioni sollevate dal Movimento Ottici Indignati, ma questo purtroppo non è successo – dice il titolare di Occhibelli Group – Ai promotori del MOI dopo questo sciopero consiglio di “restare sul piede di guerra” nei confronti delle istituzioni: non siamo semplici commercianti, ma professionisti della visione, che si sono formati con gli Ecm o con corsi di aggiornamento e che continuano a farlo, per cui vanno tutelate e riconosciute le nostre prerogative professionali».
A.M.
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