Quali gli occhiali delle prossime stagioni? Due scuole di pensiero, solo in apparenza opposte. Ricerca di materiali e rifiniture per il comfort e sguardo rivolto alle tendenze moda da una parte; dettagli forti da fashion victim, che sembrano incompatibili con la funzionalità, ma non lo sono, dall’altra.
Così gli acetati effetto gomma di Lacoste, belli da vedere e piacevoli al tatto. Il denim, in primo piano in passerella per l’universalità, compare sia come rivestimento da Diesel e da Italia Independent, che si sbizzarrisce con tutti i possibili rivestimenti, coccodrillo compreso (nella foto, a sinistra), sia come colorazione da Calvin Klein Jeans. L’uso delle tinte e dei tessuti delle collezioni si vede da Giorgio Armani con la montatura di flanella grigia. Tommy Hilfiger riprende i toni pastello e i fiori. Gucci stampa sull’acetato i motivi del mitico foulard Flora. Il vintage continua, ma non fine a se stesso. Recuperate le linee, ma con inserimenti tecnici di migliore comfort, come in Tod’s. La passione per le forme geometriche è sempre forte. E non sono solo il cerchio o il rettangolo a far la parte del leone. Ecco esagoni e rettangoli da Valentino, ecco ottagoni da Marc Jacobs. Lo spunto moda è determinante per gli stilisti, sempre coerenti con il loro dna. Roberto Cavalli abbandona il maculato e punta sul serpente stilizzato per le aste. Dolce & Gabbana sceglie i cristalli Swarovski e Jimmy Choo pietre brillanti in accordo con i sandali gioiello. E se Bottega Veneta insiste sull’intreccio in pelle, Fendi esalta il bicolore. La leggerezza è uno degli obiettivi più rincorsi, anche alla vista. In molti adottano il taglio a giorno e Dior propone le aste open work. Ma anche la consistenza ha i suoi fan che cercano la gratificazione al tatto. La raggiunge il nuovo marchio Nuiit (niente a che vedere con la notte, ma un’ispirazione al popolo Inouit). E proprio dal loro primordiale occhiale, con una fessura (nella foto, a destra) per difendersi dalle luci del grande nord, nasce la collezione.
L.E.
Così gli acetati effetto gomma di Lacoste, belli da vedere e piacevoli al tatto. Il denim, in primo piano in passerella per l’universalità, compare sia come rivestimento da Diesel e da Italia Independent, che si sbizzarrisce con tutti i possibili rivestimenti, coccodrillo compreso (nella foto, a sinistra), sia come colorazione da Calvin Klein Jeans. L’uso delle tinte e dei tessuti delle collezioni si vede da Giorgio Armani con la montatura di flanella grigia. Tommy Hilfiger riprende i toni pastello e i fiori. Gucci stampa sull’acetato i motivi del mitico foulard Flora. Il vintage continua, ma non fine a se stesso. Recuperate le linee, ma con inserimenti tecnici di migliore comfort, come in Tod’s. La passione per le forme geometriche è sempre forte. E non sono solo il cerchio o il rettangolo a far la parte del leone. Ecco esagoni e rettangoli da Valentino, ecco ottagoni da Marc Jacobs. Lo spunto moda è determinante per gli stilisti, sempre coerenti con il loro dna. Roberto Cavalli abbandona il maculato e punta sul serpente stilizzato per le aste. Dolce & Gabbana sceglie i cristalli Swarovski e Jimmy Choo pietre brillanti in accordo con i sandali gioiello. E se Bottega Veneta insiste sull’intreccio in pelle, Fendi esalta il bicolore. La leggerezza è uno degli obiettivi più rincorsi, anche alla vista. In molti adottano il taglio a giorno e Dior propone le aste open work. Ma anche la consistenza ha i suoi fan che cercano la gratificazione al tatto. La raggiunge il nuovo marchio Nuiit (niente a che vedere con la notte, ma un’ispirazione al popolo Inouit). E proprio dal loro primordiale occhiale, con una fessura (nella foto, a destra) per difendersi dalle luci del grande nord, nasce la collezione.
L.E.