«Il Ministero dello Sviluppo Economico, Assocalzaturifici e Anfao, hanno presentato mercoledì a Roma, presso Unioncamere, il primo studio articolato che analizza il fenomeno della contraffazione online relativamente a due tra i più importanti settori del made in Italy: il calzaturiero e l’occhialeria – si legge in un comunicato di Anfao - Lo studio, finanziato dal ministero dello Sviluppo economico, direzione generale per la Lotta alla Contraffazione – Ufficio italiano brevetti e marchi, e curato da Convey, azienda specializzata nella protezione della proprietà intellettuale, quantifica l’incidenza e le caratteristiche della contraffazione, sulle piattaforme web 1.0, web 2.0 (che si distinguono per il diverso grado di interazione con l’utente, ndr) ed e-commerce».
Anfao ha presentato un’analisi approfondita delle principali modalità e ambienti contraffattivi del reparto occhialeria in rete, prendendo in esame un campione di 57 brand di occhiali, suddivisi per tipologia. «Sono stati esaminati, in particolare, i valori e la frequenza delle pagine web occupate dai marchi contraffatti e le modalità con cui queste pagine operano. I risultati sono stati poi suddivisi per motori di ricerca, ambienti B2B e B2C (indicano rispettivamente il commercio tra imprese e quello con l’utente finale, ndr) – prosegue la nota - Gli ambiti risultati più pericolosi, dopo l’analisi condotta su oltre 700 mila documenti catturati dalla rete, trovano in prima posizione le grandi piattaforme di commercio elettronico, in primis quelle della Cina/Far East, seguite dal “web1.0” (in contesto “neutro” 21% negli occhiali) e, infine, i social network».
La contraffazione rappresenta una significativa minaccia per l’intero sistema economico e produttivo italiano, «in quanto intacca direttamente la competitività del sistema paese nel suo complesso, oltre che l’immagine stessa del made in Italy nel mondo – si legge ancora - Il fenomeno, infatti, determina la perdita di quote di mercato dell’industria nazionale, nonché la perdita di posti di lavoro e si è acutizzato con la crisi e con la diffusione massiccia di internet, che rende più appetibili i prodotti contraffatti perché meno costosi». È, infatti, tra i 100 e i 150 milioni di euro di fatturato annuo la perdita stimata da Anfao per le aziende italiane del settore e di oltre 500 posti di lavoro, senza considerare il danno all’erario in termini di Iva e tasse non riscosse.
«L’incontro ha rappresentato un momento fondamentale di impegno del Governo, delle Istituzioni e delle associazioni coinvolte per far fronte comune a un fenomeno che sta assumendo proporzioni sempre più preoccupanti – conclude la nota - L’obiettivo finale dello studio, sulla base degli elementi raccolti nel corso dell’indagine, è fornire agli attori coinvolti, in primis il ministero per lo Sviluppo Economico – DG “Lotta alla contraffazione UIBM”, alcune possibili linee di politica industriale applicabili sia ai settori calzature e occhiali sia, più in generale, agli altri comparti del manifatturiero italiano caratterizzati da dinamiche simili» (nella foto, occhiali contraffatti, in un'immagine tratta da corrieredelveneto.it).
(red.)