«Abbiamo chiesto a tutte le aziendeche partecipano a Mido di inviarci le immagini, le locandine, i filmati, le brochuree il loro materiale pubblicitario e di marketing – spiega in un comunicato CirilloMarcolin, presidente della rassegna milanese - Quello che stiamo raccogliendo eche sarà visibile a Mido nel contesto di un percorso mirato a imprimere unforte ricordo emotivo dell'esperienza vissuta attraverso il calibrato dosaggiodi immagini, informazione e divertimento, è straordinario e ci permette diraccontare oltre un secolo di storia dell’occhialeria, in cui da strumentocorrettivo e protettivo, l’occhiale è diventato oggetto di moda e di culto. Ilnostro obiettivo non è però solo quello espositivo: vorremmo stimolare neglioperatori del settore che ogni anno vengono a Mido una riflessione e un confrontosul futuro della comunicazione nel settore dell’eyewear».
Circa cinquemila immagini di“The Glasses Hype-Advertising & Eyewear: from medical device to icon”, chesarà collocata al More!, racconteranno il modo di comunicare nel settore, inseritein un viaggio sensoriale e scenografico. «Quando gli organizzatori del salonemi hanno chiesto di essere il curatore di questa mostra ho creduto subito nelprogetto e ho pensato immediatamente a qualcosa che fosse instancabilmente inmovimento come la nostra vita di tutti i giorni – commenta a b2eyes.com Nicola Di Lernia, esperto del mercato dell’ottica - Non potevamo parlare diocchiale e di pubblicità come se fossimo a un’esposizione di quadri. Dovevamopuntare agli estremi dell’arte contemporanea, alle forme visive piùaccattivanti e ardite, a installazioni che creassero nel visitatoreun’esperienza piuttosto che una lettura statica delle immagini».
Mido: la storia di occhiali e lenti in una mostra
(red.)