La fluoresceina sarà ancora un medical device? La parola all’Ue

La notizia aveva cominciato a circolare a ottobre 2011, con un comunicato di Haag-Streit, azienda svizzera nota per la strumentazione diagnostica: per una normativa europea la fluoresceina (nella foto) in strip cartacea iniziava una fase di riclassificazione passando da Medical Device a Presidio Medico Chirurgico e, quindi, assoggettabile alle stesse normative previste per i farmaci. «Da quel momento si è instaurata una ragionevole preoccupazione in tutti i professionisti che ne hanno sempre fatto uso per necessità prettamente diagnostiche, innescando altresì forti dubbi e perplessità sia su un futuro approvvigionamento sia per la licenza d’uso della stessa nella pratica clinica – commenta a b2eyes.com Marco Tovaglia, contattologo milanese e responsabile professional service presso TS Lac - Per chiarire meglio il misunderstanding creatosi è intervenuto il GOC, General Optical Council, che ha interpellato conseguentemente la MHRA, Medicines and Healthcare products Regulatory Agency, ricevendo rassicurazione da quest’ultima che la figura del CLO, ovvero il Contact Lens Optician, può gestire, senza alcun problema, l’utilizzo di un prodotto farmacologico come la fluoresceina in strip se, ovviamente, questa è necessaria a poter coadiuvare correttamente la propria opera professionale. Di conseguenza l’ottico optometrista contattologo potrà tranquillamente rifornirsi di fluoresceina, senza alcuna necessità di una prescrizione specifica, poiché destinata alla pratica valutativa di una corretta applicazione di lenti a contatto».
Tovaglia ricorda, inoltre, che al riguardo è intervenuto anche Helmer Schweizer, presidente di Euromcontact, dichiarando che «la classificazione della fluoresceina in strip come prodotto medicale è una restrizione non necessaria che incide, inoltre, sui costi di produzione e di validazione precedenti all’immissione sul mercato».
(red.)
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