L’esposizione propone ai visitatori una serie di disegni realizzati da Arianna Foscarini che, a guardarli bene, si rivelano essere dei ritratti, ma non lo erano nell’intento originario. «Questa cosa è iniziata per caso, come una provocazione. Volevo vedere che succedeva usando una Bic e un cartoncino, così come li adoperiamo noi tutti, quando siamo al telefono o a un corso, e tracciamo con la penna delle figure sul foglio. Dunque ho cominciato con il tratteggio – spiega a b2eyes.com Arianna Foscarini (nella foto con Matteo, uno dei suoi clienti, raffigurato nel ritratto in alto dietro di lui) - Non avevo intenzione di realizzare dei ritratti, ma avevo fatto un disegno in cui pian piano ho iniziato a distinguere il viso di mia nonna. Sarà stato un processo inconscio... ma così è accaduto per tutti gli altri». E dunque oggi nei tratteggi di Arianna emergono i volti di persone a lei vicine: amici e parenti, ma anche clienti. «Per questo ho pensato di condividere i miei lavori con chi mi è caro e ho scelto di farlo nel mio centro, che rappresenta la mia vita, anche perché il tema erano i volti e gli occhiali – prosegue Foscarini - Ai clienti è piaciuto molto ritrovarsi nei disegni, questo ha rafforzato il nostro legame».
Ad animare il centro ottico il giorno dell’inaugurazione della mostra, il 18 aprile scorso, e in quelli successivi sono stati però non solo i clienti affezionati, ma anche appassionati di arte o semplici curiosi, che hanno sentito parlare dell’iniziativa su Facebook o hanno visto le locandine in paese. «Secondo me la forza di questa iniziativa si è rivelata nel fatto che non ha avuto un risvolto commerciale, ma è stato un modo per creare relazione – commenta l’ottica vicentina - Quando le persone vedono che hai un’anima creativa, capiscono che la tua professione non è un mero lavoro di venditore. Io desidero creare l’occhiale giusto per il mio cliente, vado alla ricerca dei materiali, di un design particolare perché ci credo veramente, la montatura deve essere una cornice per il volto di chi la indossa. C’è uno studio dietro tutto ciò, così come c’è dietro i miei lavori: l’attenzione alla struttura, alle proporzioni del viso che trasferisco nei disegni è anche alla base della mia scelta dell’occhiale. Chi è intervenuto ha capito questo aspetto».
La mostra probabilmente diverrà permanente. «Visto il successo, penso che diventerà stabile, perché qui in negozio i quadri sono nel loro contesto – conferma Foscarini - E poi vedremo: può darsi che il centro ottico si trasformi in una piccola galleria che esponga anche i lavori di qualcun altro anziché i miei. Anche perché l’arte è molto legata alla scelta dell’occhiale, perlomeno la tipologia di montature che noi proponiamo».
N.T.