«Vorrei ricordare che quando si getta il discredito su una categoria economica vige la legge di Gresham, che dice “la moneta cattiva scaccia quella buona”, e nessuno ne ricava nulla di positivo – prosegue Fatelli - A tal proposito potremmo citare casi famosi come lo scandalo del metanolo nel vino, dal quale il suo consumo subì una flessione da cui non si è mai riavuto nonostante la presenza sul mercato di grandi case prestigiose. Piuttosto c’è da chiedersi, e io me lo sono chiesto più volte, quale legittimità abbiano ricerche limitate a pochi casi/interviste, sovente anonime, e in base a quale sistema di ricerca sia consentito estrapolare il giudizio e il parere di pochi, non documentato, per gettare fango su un intero settore. Per quello che conosco della distribuzione, non ho mai avuto notizia di gruppi o catene attive nella distribuzione che abbiano autorizzato persone non abilitate a fare la refrazione o, peggio, a prescrivere occhiali a chi non ne ha bisogno. Come è noto, una regola della comunicazione dice che le smentite servono a ribadire le affermazioni dei giornalisti/intervistatori».
Fatelli è comunque convinto che «una presa di posizione e di assunzione di responsabilità da parte dei protagonisti della distribuzione ottica (come ha già fatto Daniele Voltini) quanto meno servirebbe a capire meglio da dove è partito il problema».
(red.)