La parte produttiva di Esperialab, che svolge anche attivitàconto terzi, si trova ad Arconate, una quarantina di chilometri a nord ovest diMilano. Negli stessi spazi nasce anche la progettazione e prototipazione deidue nuovi marchi, Km Zero e Meraki. «Km Zero avrà un posizionamento medio, conuna fascia di prezzo tra i 35 e i 45 euro all’ottico, quasi esclusivamente davista e in acetato, con qualche modello sole – anticipa a b2eyes.com DanieleAnselmo – Meraki (nella foto, un modello)invece sarà posizionato su un segmento alto, tra i 59 e i 79 euro all’ottico:avrà un più evidente contenuto di design, ogni modello sarà numerato e non neprodurremo più di cento per ogni colore».
Il debutto per questi due marchi èprevisto per Mido, dove Esperialab esporrà all’interno del More!.Anche dietro i nomi scelti c’è una storia e, soprattutto, lemotivazioni che hanno spinto i suoi promotori a tuffarsi in questa avventura.«Esperia è il nome con cui i Greci originariamente designarono le terreoccidentali, poi il nome ebbe fortuna presso i poeti latini, per i quali indicòl’Italia – spiega Anselmo -Lab come laboratorio di idee, con l’obiettivo di innovare, ma anche comelaboratorio di produzione nel quale riportare in vita e coltivare i valoridella tradizione artigiana: un laboratorio creativo, quindi, che progetta erealizza occhiali di qualità, curando la scelta delle materie prime, i dettaglie le finiture nel solco della tradizione artigianale italiana. Con Meraki iGreci indicavano quando una persona mette qualcosa di sé in ciò che fa: queltocco in più che rende le cose davvero speciali e nostre. Infine, quandoabbiamo pensato a Km Zero, avevamoin mente un prodotto che già dal nome evocasse la sua italianità: a due passida noi, infatti, c’è un’Italia che produce occhiali a “km zero”. Entrambi imarchi vogliono essere un omaggio all'Italia migliore, quella che non urla enon appare, agli italiani che ogni giorno fanno e semplicemente sono».
A.M.