Cataratta, distacco della retina, maculopatia, sono solo alcune delle malattie che, a differenti livelli, colpiscono e compromettono la vista e per le quali ci si sta mobilitando al fine di perfezionarne le cure. Sono in corso di sperimentazione, infatti, nuove tecniche chirurgiche per le patologie dell’occhio che garantirebbero maggiore efficienza e una minore pericolosità. Per il distacco della retina, ad esempio, si stanno utilizzando apparecchiature con dimensioni sempre più ridotte che risultino il meno invasive possibile: un’incisione nella sclera di mezzo millimetro, anziché di un millimetro, infatti, può non richiedere punti di sutura, rappresentando un’operazione meno rischiosa di quella tradizionale. Inoltre, l’utilizzo di nuovi tamponamenti intraoculari temporanei consente l’approccio a distacchi retinici molto complessi e a traumi oculari che in passato avrebbero comportato una prognosi tutt’altro che ottimista per il paziente. Nuovi tipi di laser, invece, rappresenterebbero un grande vantaggio per l’intervento di correzione della cataratta, arrivando a semplificare notevolmente alcuni passaggi tecnici di quella che è la procedura chirurgica in assoluto più eseguita al mondo, con 5.000 operazioni all'anno solo in Italia. Il laser, inoltre, rappresenta la soluzione per intervenire sulla visione delle cosiddette “mosche volanti”, “ragnatele” o lampi di luce (miodesopsie e fotopsie in gergo scientifico), che in molti casi possono evolvere in distacco di retina: grazie all’esecuzione di un laser retinico, infatti, queste lesioni, se precocemente diagnosticate, possono essere “sbarrate”, riducendo considerevolmente il rischio di una loro degenerazione.
(red.)