«Ray-Ban Remix sarà proposto con un approccio premium e per questo non prevediamo politiche commerciali aggressive: i quattro modelli dell’offerta attuale verranno venduti a un prezzo piu alto di 5 o 10 euro, in base alla tipologia di personalizzazione (nella foto, un esempio), rispetto ai modelli della collezione standard», sottolinea Vincenzo Berretta. Secondo il manager di Luxottica, inoltre, gli ottici italiani rimangono partner essenziali del gruppo di Agordo, pur con modalità diverse rispetto a queste nuove forme di coinvolgimento del cliente finale. «Tutto quello che stiamo costruendo su Ray-Ban va nella direzione del rafforzamento della brand equity – aggiunge Berretta – Del resto, non ci siamo inventati nulla, la customizzazione dei prodotti è un trend che molte aziende stanno seguendo: se cresce ulteriormente il successo di Ray-Ban, è un bene per tutti gli operatori del mercato, ottici compresi, che in futuro potranno essere anche coinvolti nell’iniziativa, una volta che questa avrà assunto dimensioni maggiori».
Gli fa eco Paolo Pezzutto, nominato country manager di Luxottica Italia nel febbraio scorso. «Migliaia di negozi di ottica con le loro centinaia d’anni d’esperienza non sono in discussione: sapranno sicuramente evolversi e adattarsi a un mercato in continua trasformazione – afferma Pezzutto al nostro portale - Crediamo nella qualità, nei prodotti di un certo tipo e nei marchi: tutto questo si traduce in assistenza ai centri ottici, nella capacità di seguire il cliente in ogni sua singola esigenza e nel valorizzare la sua professionalità». Nessun rischio, quindi, di incrinare i rapporti con i clienti italiani né con la sua principale associazione di riferimento. A riprova di questo, il nuovo numero uno di Luxottica sul mercato interno ricorda che la prima persona che ha incontrato, appena investito dell’incarico, è stato Giulio Velati, allora alla guida di Federottica. «Da febbraio a fine giugno, quando ha lasciato la presidenza, ci saremo sentiti almeno una decina di volte – sottolinea Pezzutto – Con Federottica il nostro gruppo ha un rapporto consolidato, che sono convinto possa tranquillamente continuare».
A.M.
Gli fa eco Paolo Pezzutto, nominato country manager di Luxottica Italia nel febbraio scorso. «Migliaia di negozi di ottica con le loro centinaia d’anni d’esperienza non sono in discussione: sapranno sicuramente evolversi e adattarsi a un mercato in continua trasformazione – afferma Pezzutto al nostro portale - Crediamo nella qualità, nei prodotti di un certo tipo e nei marchi: tutto questo si traduce in assistenza ai centri ottici, nella capacità di seguire il cliente in ogni sua singola esigenza e nel valorizzare la sua professionalità». Nessun rischio, quindi, di incrinare i rapporti con i clienti italiani né con la sua principale associazione di riferimento. A riprova di questo, il nuovo numero uno di Luxottica sul mercato interno ricorda che la prima persona che ha incontrato, appena investito dell’incarico, è stato Giulio Velati, allora alla guida di Federottica. «Da febbraio a fine giugno, quando ha lasciato la presidenza, ci saremo sentiti almeno una decina di volte – sottolinea Pezzutto – Con Federottica il nostro gruppo ha un rapporto consolidato, che sono convinto possa tranquillamente continuare».
A.M.