Sono una ventina gli studenti che hanno scelto il primo appello d'esame, «presentando lavori interessanti, molto belli e ben svolti, che hanno reso soddisfatto anche il presidente dell’Aio, Mario Casini, il quale ha supportato i ragazzi da un punto di vista tecnico durante tutto il corso», racconta a b2eyes.com la responsabile del corso, Elisabetta Benelli. Un bilancio più completo sulla qualità dei lavori svolti sarà possibile averlo, però, a metà luglio, quando la maggior parte dei partecipanti al corso sosterrà l’esame, anche se la prima valutazione è già molto positiva. «Ai ragazzi che hanno partecipato al laboratorio abbiamo assegnato la progettazione di una montatura sole, una vista e una per i Google Glass, oltre a richiedere loro una proposta stilistica per una lastra, idea che ci è venuta dopo l’intervento di Regina Rossi (nella foto, insieme agli studenti) e di Elena Orsi Mazzucchellli – spiega Benelli – Nell’ideazione dei Google Glass gli studenti si sono mossi su diversi livelli, immaginando di poter scindere le componenti dell'attuale blocchetto computerizzato distribuendole sull’occhiale o di arrivare a una tecnologia talmente miniaturizzata da consentire di nasconderla nelle montature di dimensioni assolutamente standard. In fondo il prisma che è presente sugli smart glass già oggi è stato inserito nelle lenti a contatto. Tutto potrà essere nascosto oppure reso evidente per far divenire il dispositivo uno status symbol». Molte sono, secondo la docente toscana, le idee interessanti presentate che potrebbero essere proposte alle aziende. Tutte idee ben protette, sottolinea Benelli, perché «occupandoci di disegno industriale abbiamo un referente legale per tutelare il lavoro dei ragazzi».
Massima è stata la disponibilità dei designer italiani dell’eyewear che sono intervenuti durante le lezioni, come Bruno Palmegiani o Corrado Rosson: tutti si sono prestati volentieri a «mettersi al lavoro con i ragazzi per correggere, rivedere e migliorare i progetti, curando i dettagli come certi sistemi di chiusura, di cerniere, di mascherine intercambiabili. Di alcuni dei progetti sono stati già realizzati dei prototipi con il taglio laser e più avanti è prevista anche la possibilità che alcuni di questi possano essere proposti a società del comparto per la produzione» conclude Benelli.
N.T.