Il timore di Andrea Afragoli è che tra un mese circa, quando gli ottici colpiti dal terremoto avranno realizzato effettivamente le condizioni in cui si trovano, richiedano l’intervento di Federottica. «Nella maggior parte dei casi, infatti, i punti vendita, pur essendo agibili, si trovano all’interno della cosiddetta zona rossa, inaccessibile – dice a b2eyes.com Afragoli, che è anche il coordinatore degli aiuti per conto di Federottica – Bisognerà quindi capire se e fra quanto tempo potranno rientrare, senza lasciarsi condizionare dalla paura e dalla tensione di oggi». Sono, infatti, una ventina i centri ottici attualmente chiusi. Altri, invece, passato il momento di emergenza, sono stati riaperti, come nel caso dei negozi nei comuni di Carpi e Cento. «Tra un mese, però, si parla di luglio: saremo in piena estate e non tutte le aziende saranno aperte e disponibili per evadere eventuali nostre richieste di aiuto – spiega Afragoli – Spero, inoltre, che l’effetto notizia “terremoto” non svanisca, insieme alla solidarietà a oggi dimostrata, ad esempio da parte di alcuni colleghi di Perugia e Firenze, insieme ad alcune aziende».
F.T.