«L’approvazione del DDL 3270 che regola “le professioni non organizzate in ordini o collegi” ha dato l’avvio al lungo percorso del riconoscimento prima e della qualificazione, poi, delle tante professioni, vedi per l’appunto quella dell’optometrista, lasciate in mezzo al guado dalla legge di riordino delle professioni – spiega una nota dell’Istituto Zaccagnini - In un quadro normativo nel quale non sarà più consentito sovrapporre la professione dell’ottico con quella dell’optometrista, la legge offre l’opportunità di qualificare le professioni dal loro interno e di consentirne una qualificazione non vincolata ai titoli, ma alle capacità e competenze specifiche reali, prima impensabile».
La tavola rotonda fa parte del programma delle attività del XVI Congresso interdisciplinare dell’Istituto bolognese, dal titolo “Le età del vedere”, in programma il 10 e l’11 febbraio all’Hotel Savoia Regency di Bologna (nella foto). Moderatore del dibattito sarà Danilo Fatelli, della Consulter di Milano, che introdurrà anche alla discussione alcuni esponenti del mondo delle professioni e della certificazione, i quali disegneranno gli scenari realizzativi e le opportunità che la legge 3270 offre e risponderanno alle domande del pubblico in aula: Angelo Deiana (presidente del Comitato scientifico del Colap, Coordinamento libere associazioni professionali), Roberto De Pari (direttore dell’ente di certificazione Aicq-Sicev), Pietro Gheller (presidente del comitato scientifico del Consorzio del Registro dell’Optometrista Magistrale) e Giorgio Righetti (presidente del Consorzio del Registro dell’Optometrista Magistrale). Quest’ultimo è autore di un articolo sul numero di gennaio 2013 di b2eyes magazine, in cui spiega le “convergenze parallele” che hanno portato alla nuova normativa nazionale e alla nascita del Registro.
(red.)