Ørgreen allo specchio

L’uso originale degli specchi è l’eredità dell’ultima campagna. Tuttavia, non si tratta di un deja-vu, in quanto quest’anno vengono utilizzati in modo nuovo, quasi claustrofobico. Gli infiniti riflessi continuano a essere il punto cardine e in diversi scenari si ha la presenza esclusiva delle luci laser da ogni possibile angolazione.
Inoltre, in alcune installazioni, l’illuminazione avviene attraverso un grande mattone in vetro trasparente, come quelli comunemente utilizzati nelle moderne stanze da bagno. Il risultato sono dei volti affascinanti, enigmatici e contorti che ricordano i lavori del controverso pittore britannico Francis Bacon. Altre installazioni ricordano, invece, il capolavoro di Roman Polanski, Shock, dove i modelli sembrano quasi uscire dai muri.
Protagonista della campagna, la top model svedese Vicky Andren, una delle modelle più ricercate nel campo della moda, che ha avuto importanti esperienze per Jean Paul Gaultier, Chloé e Roberto Cavalli.
«Nelle pubblicità di occhiali solitamente si vedono un bel ragazzo o una bella ragazza con un paio di occhiali. Ma non è questa la via che abbiamo scelto di percorrere, sarebbe troppo prevedibile. Le nostre campagne non sono orientate al prodotto, ma sono piccoli racconti unici. È un misto di avventura e rivelazione», racconta Henrik Ørgreen, aggiungendo che molti aspetti della campagna avrebbero potuti essere modificati a computer riducendo tempi e costi, ma quel metodo di lavoro non appartiene all’azienda danese.
(red.)

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