Beppe, che haammesso di aver indossato il suo primo occhiale riesumando uno del nonno del1937, si è complimentato con gli attori della nostra industria per la capacitàdi crescere costantemente sia nei numeri sia nella qualità dell’oggetto.Severgnini, che è un noto “anglofono”, ha inoltre sottolineato come la nostralingua sia quella ideale per raccontare il mondo degli occhiali. Occhiali staper occhi (diversamente dall’inglese glassesche identifica di più il prodotto) e nessun altro accessorio ha un’identificazionepersonale come l’occhiale. La nostra vita si può ripercorre infatti per gliocchiali che abbiamo indossato. Le nostre polaroid poste in un cassetto ciricordano come la nostra evoluzione è pari a quella di ciò che indossiamo el’occhiale, che più di tutti incarna lo specchio della nostra anima, ne èun’interprete principale (nella foto, da destra, Severgnini, Michele Scannavini, presidente Ice Agenzia, Giovanni Vitaloni e Cirillo Marcolin, rispettivamente vicepresidente e presidente di Mido, in occasione della conferenza stampa di ieri).
N.D.L
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