Pop-Eye: occhiali in cerca del (canale) fashion

Al piano inferiore del Padiglione Centrale, nove stand, tutti uguali, in stile minimal e in legno chiaro (nella foto), ospitano le aziende di Pop-Eye: un debutto, quello dell’occhialeria, in uno spazio dedicato che a Pitti mancava. Il salone fiorentino ora fa sul serio: in partnership con Mido e Anfao dà maggiore attenzione a questo accessorio con un progetto che si è tramutato in una bella occasione per le aziende che vi partecipano per farsi conoscere anche al settore fashion.
Un esempio è il marchio australiano Sunday Somewhere. «Abbiamo debuttato all’ultima edizione di Silmo, poi abbiamo partecipato a opti, a Mido e a 100% Optical – ha spiegato a b2eyes.com Az Art, responsabile vendite e distribuzione in Europa del brand nato tre anni fa da un’idea di Dave Allison, con un passato negli accessori, in particolare nelle borse in pelle, che ha diffuso il marchio attraverso i social network – Pitti per noi è una bella occasione per far conoscere il nostro prodotto anche ai buyer del segmento fashion: abbiamo apprezzato l’interesse che i visitatori mostrano per le nostre collezioni e, soprattutto, la grande sinergia che si è creata tra le diverse aree del salone». Distributore per l’Italia di Sunday Somewhere è Tommaso De Simone, titolare di Spazio 76, che cura anche un altro marchio presente a Pop-Eye, Established MMXII. «Il nostro obiettivo è far crescere in Italia brand giovani e innovativi – racconta De Simone – Come Sunday Somewhere, anche Established MMXII è australiano, ha un’ottima qualità ed è un marchio nato da poco: Pitti risulta, quindi, un’ulteriore occasione per farci conoscere anche nel mondo dell’abbigliamento, che al momento rappresenta il 30% del nostro business, mentre il 70% è distribuito nei centri ottici». Gli fa eco Silvana Del Mastro di Les Pièces Unique, brand di design di Milano. «È una bella occasione per entrare anche nelle boutique – afferma – Avevamo un’intuizione e abbiamo ricevuto una conferma: creiamo un prodotto moda ed eravamo certi che a Pitti avremmo ottenuto ottimi consensi».
Ha visto, invece, crescere la propria notorietà nel mondo fashion Spektre che grazie a product placement mirati, come quello con Chiara Ferragni, la blogger di The Blond Salad, ne ha fatto salire vertiginosamente la richiesta. «Il salone fiorentino è un’ottima opportunità per farci conoscere ulteriormente – spiega Amy Poli, responsabile ufficio stampa della label nata nel 2009 – Al momento siamo presenti in Italia in 1.200 negozi, dei quali circa il 60% sono centri ottici, che rimangono comunque il nostro segmento di riferimento, mentre il restante 40% sono fashion store». È, invece, nuovo nel settore Tyg Spectacles, nome straniero, ma origine italiana. «Anche per noi è la prima volta a Pitti – commenta Luca De Finis, uno dei titolari del brand – Abbiamo debuttato all’ultima edizione di Mido e a settembre saremo a Silmo». Da sole due settimane sul mercato, invece, Vava, etichetta di origine portoghese fondata da Pedro Silva che a Pitti fa il debutto in assoluto.
F.T.

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