Voli più sicuri con i visori dell’Università di Bologna?

Un progetto europeo coordinato dall’ateneo felsineo è tra i vincitori dei Digital European Sky Awards 2021, i premi assegnati ai migliori risultati di ricerca e alle migliori innovazioni in Europa nel campo della gestione del traffico aereo: grazie alle tecnologie di realtà aumentata, i dispositivi sono studiati per  ottimizzare le capacità visive e operative dei controllori di volo, soprattutto quando gli scali sono colpiti da condizioni meteo avverse e visibilità ridotta

I controllori di volo che indossano gli speciali occhiali a realtà aumentata, come riportato da repubblica.it, vedono comparire fuori dai vetri della torre informazioni grafiche (nella foto, tratta dal magazine online dell'Università di Bologna) che riguardano la pista o gli aerei in fase di decollo o di atterraggio, riuscendo a condurre dunque in modo più agevole tutte quelle verifiche che solitamente compiono sugli schermi al di sotto del loro sguardo. Le potenzialità maggiori sono espresse dai dispositivi durante le operazioni di gestione da parte della torre di controllo del traffico aereo in bassa visibilità: in tale caso, infatti, la realtà aumentata consente al controllore di poter vedere “ricostruita” l’immagine che le condizioni meteo limitano.

Il progetto, coordinato dall’Università di Bologna e chiamato Retina, Resilient Synthetic Vision for Advanced Control Tower Air Navigation Service Provision, è stato avviato nel 2016: già dall’anno successivo ha intrapreso una lunga fase di test, i primi dei quali sono stati svolti in un ambiente simulato ma fedele all’aeroporto Marconi. Dopo la raccolta dei dati forniti da Bologna, anche Olanda e Spagna hanno avviato la sperimentazione della stessa tecnologia sui propri scali, come ad esempio lo Schiphol di Amsterdam, con l’obiettivo di validare il progetto su varie tipologie di aeroporto. L’applicazione ufficiale sul campo, invece, dovrebbe partire dal 2023, con l’attività sperimentale svolta in ambiente reale ma senza agire davvero sulle operazioni. Tecnologie simili potrebbero essere in futuro estese anche ai piloti: perché questo visore possa divenire la nuova frontiera, si legge ancora sul quotidiano online, per i controllori di volo c’è tuttavia bisogno che subentrino le aziende del settore e i privati in modo da rendere tangibili i risultati raggiunti dallo studio.

Il progetto ha ottenuto il Digital European Sky Award, promosso dalla Sesar Joint Undertaking, partenariato pubblico-privato che coinvolge l’intera comunità aeronautica della UE, nella categoria Exploratory Research, pensata per premiare la ricerca di frontiera nel campo nel controllo del traffico aereo e in particolare i progetti capaci di proporre nuove idee e mettere in pratica soluzioni innovative in modo multidisciplinare.
(red.)

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