Visionario, innovatore, mentore: ecco chi era Isolani

Illustri esponenti del mondo ottico e dell’area medica che hanno conosciuto l’imprenditore deceduto nei giorni scorsi ne tracciano il profilo al nostro quotidiano

Marco Procacciante, amministratore delegato di Vision Group

L’ho conosciuto che era già un grande imprenditore e presidente di Vision Service, esattamente vent’anni fa: abbiamo lavorato insieme nel gruppo per oltre dieci anni, fino a quando fu decisa una separazione consensuale, più coerente con i suoi obiettivi di sviluppo. Questi dieci anni di stretta collaborazione nei rispettivi ruoli di presidente e amministratore delegato sono stati per me un’esperienza fondamentale: Alberto è stato il mio mentore, mi ha trasmesso l’amore e la passione per la professione di ottico e optometrista, era un maestro nel capire le esigenze dei consumatori, quindi nell’insegnare l’attenzione e la cura della clientela. Attenzione e cura che caratterizzano anche la Vision Group di oggi, rappresentando di fatto un’eredità di Isolani. Questo istinto per la relazione umana era una sua dote unica e naturale: aveva l’originale capacità di anticipare le aspettative dei clienti (nella foto, da sinistra, Procacciante e Isolani al congresso Vision Service del 2000).

Giuseppe Longoni, ideatore VisionOttica Award

Abbiamo vissuto insieme ben quarant’anni di grande professionalità comune e venti di grande lavoro per l’allora Vision Service, poi le strade si sono separate. Alberto Isolani in una parola? Un innovatore.

Giulio Velati, ex presidente di Federottica

Con Isolani avevo un ottimo rapporto e un’opinione positiva della sua attività e delle sue scelte, che inizialmente furono giudicate “problematiche” da parte di un settore che non era ancora pronto per accettarle: è il destino cui vanno incontro tutti coloro che vedono molto avanti. È stato, infatti, un visionario, soprattutto nel campo delle lenti a contatto, concretizzando l’innovativo “Lente Amica”, primo progetto di ricambio frequente nella contattologia. Anche se ho avuto qualche opinione diversa dall’amico Alberto, ho sempre mantenuto un dialogo costruttivo quando negli anni 90 ha collaborato con Federottica, dove io già ricoprivo incarichi di rilievo, per cercare di risolvere l’annoso problema con la classe medica. Con lui e altri colleghi di quella generazione che ha tenacemente costruito la professione optometrica ho avuto il privilegio di condividere momenti irripetibili, un desiderio impareggiabile di imparare e di offrire un sempre miglior servizio alle persone. Gli ottici e gli optometristi indipendenti italiani di oggi devono sicuramente qualcosa a lui, anche se molto probabilmente non se ne rendono conto.

Silvano Abati, direttore Sioo

Credo che la morte di Alberto Isolani non possa che far nascere in tutti gli operatori del mondo dell’ottica una sensazione di profonda tristezza: è stato un pioniere, un precursore, un ideatore di iniziative che hanno fatto bene a tutti e hanno stimolato a migliorarci. Per me il dolore è maggiore perché, pur con una frequentazione sporadica, Alberto era e rimarrà per gli anni della mia vita un amico al quale ho voluto bene. Difficile dimenticare le numerose riunioni alla ricerca di un accordo dignitoso con la classe medica, la sua continua volontà di migliorare la preparazione professionale dei collaboratori e persino le giornate di vendemmia a Canelli da Ferdinando Fabiano che avevano, pur nell’attività ludica del momento, anche la finalità di dialogare con personaggi dell’area medica. Tracciare il percorso delle sue iniziative sarebbe lungo e difficile, a dimostrazione del fatto che era una persona che non si è mai fermata: alcuni mesi fa, mentre facevo lezione al corso di Optometria, chiesi ai suoi collaboratori di salutarmelo quando avessero avuto modo di vederlo. La risposta fu: tutti i giorni ed è una fortuna che sia presente per gli stimoli che riesce a darci quotidianamente.

Lucio Buratto, fondatore Centro Ambrosiano Oftalmico

La prima volta che l’ho sentito nominare è stato in Liguria, dove avevo un ufficio a Sanremo: ci siamo incontrati più tardi, a metà degli anni 90, entrambi attivi nelle rispettive categorie e per risolvere i contrasti che le dividevano. Da questi incontri abbiamo tratto il piacere di stare insieme, soprattutto in Piemonte, almeno un paio di weekend all’anno, alla ricerca di cantine, mercatini, tartufi e quant’altro, insieme a Ferdinando Fabiano. Negli anni successivi ho acquistato casa a Rapallo e mi sono iscritto al Golf Club locale, di cui Isolani era socio, alimentando ulteriormente il nostro legame. È stato un lungo periodo di bei rapporti, personali e professionali: ci confrontavamo su come possono collaborare ottici e oculisti, aveva una grande passione per i miei libri. Sincero, sorridente, sempre pronto ad ascoltare, non abbiamo mai avuto una discussione: si dialogava, ognuno con le proprie opinioni, ma senza litigare e con la preziosa presenza della signora Laura, insieme formavano una coppia più unica che rara. Ma soprattutto Alberto era una persona unica, tra le tante che ho conosciuto nella mia vita.

Matteo Piovella, presidente Società Oftalmologica Italiana

Ho incontrato Alberto Isolani una vita fa. Intelligente, colto, preparato, di grande esperienza, mai oppresso da obiettivi economici: una persona piacevole da ascoltare con cui era possibile confrontarsi apertamente anche su posizioni distanti. Isolani amabilmente rispettava le varie posizioni e i differenti ruoli. Possedeva il dono di lavorare instancabilmente per trovare una soluzione, la sua soluzione, capace di far riflettere molti ma purtroppo non tutti. Maestro ottico che in tempi eroici ha fatto impresa, nel 2019 orgogliosamente ha festeggiato i 90 anni del primo negozio di famiglia: una bella storia che continuerà nel solco da lui precisamente tracciato. Il mondo dell’oculistica perde un valido interlocutore, una persona perbene, un signore d'altri tempi che ha avuto la capacità di costruire una visione, la più moderna di tutte.
A.M.

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