Venezia, il ruolo dell’ortocheratologia nel controllo della progressione miopica

È stato uno dei principali focus del quarto meeting internazionale dell’European Academy of Orthokeratology, che settimana scorsa ha messo a confronto quasi 400 professionisti della visione da tutto il mondo

«Per quanto ormai l’ortocheratologia possa considerarsi una tecnica di correzione con applicazioni in tutti i difetti visivi, miopia, ipermetropia e astigmatismo, nei giovani e nei presbiti, al congresso veneziano particolare attenzione è stata posta sul controllo della progressione miopica, un tema di grande attualità – spiega a b2eyes.com Laura Boccardo, tra i relatori di VeniceOK 2017 - L’ortocheratologia funziona nel ridurre la progressione della miopia nei bambini e negli adolescenti e, a differenza di altri metodi, come l’atropina e le lenti a contatto morbide, lascia liberi i ragazzi dalla correzione per tutta la giornata. La sua efficacia è paragonabile a quella dell’atropina a basso dosaggio e, negli studi retrospettivi, il suo effetto è documentato con un follow up fino a dieci anni». Nelle tre giornate dell’evento numerose relazioni si sono concentrate su una maggiore comprensione dei meccanismi d’azione dell’ortocheratologia. «Nessuna sperimentazione è riuscita sinora a dimostrare in maniera indiscutibile la teoria della refrazione periferica, sostenuta da Earl Smith, e questo apre nuove prospettive nella definizione dei fattori che determinano lo sviluppo e la progressione della miopia – aggiunge Boccardo - Oltre all’efficacia dell’ortocheratologia, diversi interventi si sono concentrati sulla sicurezza della procedura, che richiede una gestione multidisciplinare dei pazienti e protocolli di buona pratica».
A VeniceOK 2017 si sono alternate relazioni cliniche e ricerche scientifiche, così da permettere ai partecipanti di aggiornarsi su presente e futuro di una tecnica in continuo sviluppo in ogni parte del mondo. «Dopo Cina, Stati Uniti, Europa e Australia anche in Sud America, ad esempio, sta aumentando il numero dei miopi, facendo crescere l’interesse dei clinici verso nuove modalità di correzione», conclude Boccardo (nella foto, Cary Herzberg, presidente dell’International Academy of Orthokeratology and Myopia Control).
(red.)

 

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