Quando Carla Fracci danzò con gli occhiali

La ballerina è morta ieri a Milano, a 84 anni: artista internazionale, aveva addirittura inforcato una montatura tonda per interpretare nel 2010 una governante russa nello Schiaccianoci al Teatro dell’Opera di Roma

Cavaliere, Commendatore, Grande Ufficiale della Repubblica, tutti i titoli più importanti li aveva ricevuti, ma non è certo questo che ha reso un personaggio quasi da fiaba la piccola figlia del tranviere, l’eterna fanciulla danzante, come l’aveva chiamata il poeta Eugenio Montale. Neanche l’aver ballato nei teatri più importanti, con partner come Rudol'f Nureyev, Michail Baryshnikov, per nominarne solo alcuni.

Fiabesca era, oltre la leggendaria leggerezza da ballerina, la sua straordinaria forza di carattere, quella volontà di superare gli ostacoli. «Nel nostro lavoro bisogna mettersi sempre in discussione», diceva. Ed è per questo che riusciva ogni volta a reinventarsi e interpretare personaggi diversissimi. Si parla addirittura di cento, dalla tenera e infelice Giselle alla babushka, la governante russa con i grandi occhiali tondi (nella foto, tratta da ilsole24ore.it), dello Schiaccianoci al Teatro dell’Opera di Roma nel 2010.

Carla Fracci, fuori dal palcoscenico, nonostante il fisico minuto, era comunque una divina. La ricordo nel piccolo paese di Ginostra sull’isola di Stromboli, dove il massimo dell’abbigliamento sono short e T-shirt, con abiti bianchi fino alle caviglie e maniche lunghe che la coprivano interamente. Era un’apparizione, tanto che ci si era stupiti quando alla proiezione del film Stromboli, evento ricorrente ogni anno nel piccolo ristorante di Petrusa, lei aveva salutato tutti, semplice, gentile, quasi timida.

Luisa Espanet

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