Ottica Vinciguerra: una festa per i 100 anni all’insegna dello sport inclusivo

Giunto al giro di boa del secolo di attività, il punto vendita di Alessandria ha celebrato a fine maggio l’importante traguardo con un convegno dedicato al tema e un pomeriggio in cui bambini e ragazzi hanno potuto provare un’esperienza immersiva simulando cecità e ipovisione nella pratica di diverse discipline

Aperta nel 1923 da nonno Vittorio (nella foto principale, davanti al punto vendita) come negozio “misto” di gioielleria, orologeria e fotografia, come era d’uso all’epoca, Ottica Vinciguerra è sempre rimasta, nel corso di un secolo, saldamente radicata in via Milano, ad Alessandria, spostandosi soltanto di qualche numero civico. «Abbiamo ritrovato un documento del Regno d’Italia del 1927 che autorizzava il nonno a continuare l’attività di ottico, settore che aveva inserito già dal 1925 circa - racconta a b2eyes TODAY Giuliana Vinciguerra (nella foto sotto, con il padre Pinuccio), terza generazione della famiglia fondatrice del punto vendita alessandrino - Nel 1963 ha fatto il suo ingresso mio papà Pinuccio, che ha studiato all’Istituto Plana di Torino ed è stato tra i primi a prendere l’attestato di optometrista a Milano. Infine, dopo aver concluso gli studi di ottica al Galilei nell’86, dove ho poi fatto anche optometria terminando nel ‘91, lo ho affiancato anche io. Oggi lavoriamo ancora insieme, con due collaboratrici addette alla vendita».

Il primo negozio era un bottega molto piccola, poi si è ingrandito spostandosi nella sede dove si trova ancora adesso, che negli anni ha subìto diversi restyling «e si è evoluta tantissimo nell’arredo e soprattutto nella strumentazione, che comunque era molto avanzata già ai tempi in cui ha iniziato papà: a quell’epoca il negozio si è focalizzato esclusivamente sull’ottica, abbandonando la parte di orologeria, che era la passione del nonno - aggiunge Vinciguerra - Oggi siamo particolarmente specializzati sulla contattologia e abbiamo un reparto dedicato al bambino decisamente importante».

Pensando a come festeggiare i cento anni si è stabilito di non organizzare nulla che avesse un taglio commerciale «perché non ci appartiene - spiega la professionista alessandrina - Abbiamo deciso di rivolgerci alla comunità in cui viviamo e lavoriamo proponendo un’iniziativa di promozione dello sport inclusivo, soprattutto per far conoscere le possibilità che un’attività di questo tipo può offrire ai ragazzi con disabilità visive: ci occupiamo di vista tutti i giorni, quindi ci interessava tale ambito».

Ha preso così forma un evento che si è svolto su tre giornate. «Grazie a Zeiss, nostro fornitore per l’oftalmica, ho conosciuto Daniele Cassioli, pluripremiato campione paralimpico di sci nautico, cieco dalla nascita e co-fondatore dell’associazione Real Eyes Sport, dedicata allo sport inclusivo per ragazzi non vedenti e ipovedenti - prosegue Vinciguerra - Abbiamo voluto dare voce a lui e a un altro atleta, Massimo Oddone, un mio ex compagno di scuola divenuto cieco progressivamente tra i 15 e i 22 anni, che è stato campione italiano ed europeo di tiro con l’arco: due personaggi così erano un esempio clamoroso per i ragazzi, per dimostrare a quali livelli si può arrivare anche con delle disabilità».

Il primo momento in cui è stata articolata l’iniziativa si è svolto l’8 maggio con un incontro, grazie all’amministrazione del Comune di Alessandria, nelle scuole elementari e medie, in cui gli alunni hanno ascoltato da Cassioli la sua storia e sono stati invitati per l’evento di sabato 27 maggio al campo di atletica: un pomeriggio multisport al quale hanno partecipato circa 40 bambini e ragazzi dai 6 ai 14 anni che hanno potuto vivere un’esperienza immersiva simulando, tramite delle mascherine nere, cecità e ipovisione per giocare a calcio, baseball, provare la corsa a ostacoli e la trave, ad esempio, con gli istruttori di Real Eyes Sport (nella foto sopra).

                                  

Il giorno prima, venerdì 26 maggio, invece è stata organizzata una conferenza aperta a tutta la cittadinanza (nella foto sopra), nel corso della quale Cassioli e Oddone hanno raccontato la loro esperienza. «Erano presenti un’ottantina di persone e al termine abbiamo proposto anche una degustazione al buio di cioccolato, in partnership con un’eccellenza della città: agli ospiti sono stati coperti gli occhi con delle mascherine e dovevano cercare di riconoscere con il gusto e l’olfatto sette cioccolatini con altrettante spezie - conclude Vinciguerra - Con Cassioli la collaborazione si è trasformata in un’amicizia e a settembre proseguirà con alcune iniziative nelle scuole». 

N.T.

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