Oscar, gli occhiali hanno “protetto” Oppenheimer anche dai rivali

Il film di Christopher Nolan ha vinto nella notte di domenica scorsa sette statuette sulle tredici per cui aveva ricevuto la nomination: nell’opera dedicata alla controversa figura del padre della bomba atomica le montature hanno un ruolo fondamentale, soprattutto al momento dell’esperimento decisivo, nell’estate del 1943 a Los Alamos, nel Nuovo Messico

Che ottenesse anche più di un Oscar ce lo si aspettava da Oppenheimer di Christopher Nolan con tutte le candidature ricevute. Ma che poi ne confermasse ben sette delle tredici è stata comunque una sorpresa. Non sorprende, invece, notare quanti occhiali compaiono nel film e come fossero studiati per adattarsi perfettamente allo stile e all’abbigliamento dell’epoca. A cominciare da quelli metallici e in acetato dell’ammiraglio Lewis Strauss, alias Robert Downey jr, Oscar per il miglior attore non protagonista, a quelli invece, molto più “moderni” per l’epoca, di Roger Robb personaggio immaginario interpretato da Jason Clarke. O ancora i vari e diversi del pubblico in standing ovation al discorso del grande fisico.

Ma gli occhiali che confermano ulteriormente l’accuratezza nella ricerca storica sono stati quelli che gli scienziati, Oppenheimer-Cillian Murphy compreso (nella foto principale, tratta da YouTube), indossano per le prove della bomba atomica. Grandi, con protezioni laterali, indispensabili per attutire gli effetti dei lampi di luce. Come prova lo strizzare degli occhi di Murphy, quando li toglie dopo lo scoppio. Preziosa protezione dalla luce, ma non solo, a giudicare da come appaiono impregnati di polveri quelli di Edward Teller-Benny Safdie (nella foto sopra, tratta da YouTube), il fisico di origine ungherese che sarebbe diventato il padre della bomba all’idrogeno, coinvolto nell’esperimento dell’atomica a Los Alamos.

Luisa Espanet

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