Momini, il professional di contattologia esemplare

Il 5 marzo si è spento, in seguito a una grave malattia, il noto professionista, che per circa quarant’anni ha rappresentato un punto d riferimento per l’industria italiana delle lenti a contatto disposable e dei suoi clienti. Particolarmente apprezzato per la sua generosità, aveva anche deciso di donare le cornee. Il funerale è in programma l’8 marzo alle 14.30, presso la parrocchia di Santa Maria Ausiliatrice a Sesto San Giovanni, in provincia di Milano. Numerosi i ricordi e gli attestati di stima di colleghi o addetti ai lavori raccolti da b2eyes TODAY

La sua è stata una lunga carriera. Sergio Momini (nella foto) era nato 67 anni fa a Orbetello, in provincia di Grosseto. Si sarebbe poi diplomato perito ottico al Galilei di Milano, dove ha iniziato come responsabile di produzione in Itll, azienda specializzata in lenti toriche, di proprietà di Allergan. Nel 1990 è entrato in Bausch + Lomb, dove è rimasto per quasi vent’anni nel ruolo di professional services specialist nella divisione Contact Lens prima, poi come customer services manager in quella Vision Care Surgical e, infine, come professional services manager nel Vision Care. L’ultima sua esperienza significativa è stata in Safilens, in qualità di head of professional, prima di andare recentemente in pensione.

«Cosa posso dire di Sergio? Era una brava persona, di grande modestia e bontà - afferma Domenico Straniero, ex professional di diverse aziende di contattologia, tra cui, per ultima, Vita Research - Era sempre disponibile per tutti. Non metteva mai le sue capacità professionali in mostra: valeva molto di più di quello che ha ricevuto e ha rappresentato il professional di contattologia a tutto tondo. Per me era come un fratello. Condivido con lui tantissimi ricordi. Di recente ero andato a trovarlo e Sergio, a causa della malattia, non poteva mangiare alcuni cibi. Siamo andati in un ristorante di pesce vicino a Bussero, nel Milanese, abbiamo passato un bel momento insieme con la promessa di ripetere l’appuntamento in primavera, quando le giornate si sarebbero allungate. Purtroppo non è stato così».

«Sergio aveva una grande attenzione alle persone, indipendentemente dal grado, che si manifestava anche nelle cose più semplici, come il ricordo del compleanno o dell’anniversario, e che lo ha portato a non porsi mai in primo piano come responsabile: ha sempre cercato di far emergere, e anche di proteggere, chi collaborava con lui - ricordano Emanuela Mussi, Ivana Roveda, Cristina Sangiorgio e Norma Valagussa, ex colleghe di Momini in Bausch + Lomb - Ma non solo, aveva una eccezionale capacità nel far conoscere la contattologia anche alle persone meno inclini o al primo approccio: con parole semplici ha portato tutti a bordo di questo mondo. Tra l’altro è stato uno dei primi fautori dei training agli ottici come applicatori: è stato un promotore, insieme a pochi altri, dell’attenzione a formare e aiutare il professionista nelle applicazioni. Tantissimi clienti, anche dopo anni che era uscito da Bausch + Lomb, ai congressi o agli eventi ci avvicinavano e lo ricordavano come una persona fantastica. E un’altra sua caratteristica, che in pochi hanno, è stata l’umiltà».

«I miei ricordi risalgono già a quando ero in Bausch + Lomb, dove abbiamo lavorato insieme dal 1996 per oltre dieci anni e dove lo ho avuto anche come capo: è grazie a Sergio che è cominciata la mia carriera e sono diventato professional, perché ha creduto in me - racconta Sandro Saggin, commercial director Italy di Euclid Vision Group, gruppo proprietario di mark’ennovy - Tutta l’azienda gli era affezionata, si faceva benvolere dai colleghi. Era una persona con cui era bello collaborare, aveva sempre grande rispetto, era disponibile. Ed era molto generoso nel trasmettere ciò che conosceva, per nulla geloso del suo sapere: ha fatto molto per la contattologia».

Dopo la sua esperienza in Bausch + Lomb, quella più lunga e rilevante è stata in Safilens. «La sua scomparsa lascia un vuoto profondo in coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerlo e lavorare al suo fianco: molto più di un brillante professionista, Sergio era rispettato e stimato per la sua pacata signorilità e la grande competenza - dice Daniele Bazzocchi, general manager di Safilens - La sua gentilezza e la sua capacità di ascolto lo hanno reso un punto di riferimento per colleghi e amici, un esempio di professionalità ed empatia che lo ha fatto apprezzare in tutto il mondo della contattologia italiana. Dopo la lunga esperienza in Bausch + Lomb ha portato il suo grande contributo nella nostra azienda, dove ha ricoperto il ruolo di professional services manager per gli ultimi undici anni della sua carriera, prima di andare in pensione poco più di un anno fa. Non conosco nessuno nel nostro settore che potesse nutrire meno di una stima illimitata per Sergio: competenza, eloquenza, una profonda conoscenza dei prodotti e dell’industria uniti a una dedizione e disponibilità senza pari sono termini quasi riduttivi per descrivere il grande contributo, soprattutto umano, che ha portato nel comparto. Sono fortunato ad aver percorso un pezzo di strada professionale insieme a lui e serberò cari i ricordi delle tante trasferte internazionali che abbiamo condiviso. Insieme a tutti i colleghi di Safilens siamo vicini alla famiglia».

Momini partecipava instancabilmente a tutti i principali eventi di contattologia. «È stata una presenza fissa a ogni edizione del Convegno di Monopoli, ma, oltre alla stima professionale, ci legava un profondo rapporto di amicizia - dice Giancarlo Montani - Sergio era un uomo di straordinaria umanità e di grande umiltà, aspetti che paradossalmente a volte rischiavano di oscurare le sue elevate conoscenze: professionista molto preparato, sempre in punta di piedi, mai fuori posto. Con lui se ne va non solo un pezzo della storia dell’ottica e dell’optometria in Italia degli ultimi quarant’anni, ma soprattutto una persona che in questo settore ha lasciato un segno profondo con il suo modo di fare da signore».

Anche Daniela Manenti, segretario generale di Assottica, lo ricorda come «un gentiluomo, garbato, professionale, competente, grande appassionato di contattologia e generoso nel diffondere le sue conoscenze: ha lavorato tanto nelle nostre commissioni per la realizzazione del Convegno Assottica, sin dalla sua nascita».

«Momini ha operato con impegno, favorendo la diffusione della lente a contatto morbida nella popolazione italiana: ne ha descritto la sicurezza crescente per il portatore, rilevando con soddisfazione il miglioramento del comfort e credendo nella sua utilità ed efficacia - sottolinea Silvio Maffioletti - Quando lo si incontrava in un centro ottico, era sempre un’occasione di confronto, analisi, prospettiva. Sergio era un vero galantuomo, non offriva slogan di facile presa, ma riflessioni pacate e intelligenti che lasciavano il segno: non giudicava con asprezza, anche quando sarebbe stato facile, ma invitava alla fiducia indicando itinerari lineari, rispettosi, responsabili. E così amerò ricordarlo».

(red.)

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