Maria Luisa Pramaor, una capitana d’impresa che ha precorso i tempi

Lo scorso 22 settembre è mancata improvvisamente l’imprenditrice, «donna elegante, ma tenace, esempio di dedizione, positività e laboriosità» oltre che «innamoratissima della vita e sempre con uno sguardo lungimirante verso il futuro», come la ricorda in una nota il figlio Nicola Del Din, attuale ceo dell’azienda che lei stessa fondò nel 1971

«Sono profondamente addolorato nell'annunciare la scomparsa improvvisa di mia madre, Maria Luisa Pramaor (nella foto principale), fondatrice della nostra amata azienda. Non era solo la mia straordinaria e dolcissima mamma: era un'anima positiva, energica e determinata, in perfetta forma, ottimista al di là di ogni limite - afferma Nicola Del Din nel comunicato - So che queste parole spesso possono sembrare retoriche, ma chi ha avuto la fortuna di conoscerla sa che la descrivono nella sua essenza più autentica. Abbiamo perso la nostra esemplare luce guida, il faro che illuminava il nostro percorso. La sua eredità vive in noi e, d'ora in poi, metteremo ancor più impegno e passione in tutto ciò che facciamo, per rendere onore alla sua memoria e al suo incommensurabile esempio. So che lei vorrebbe vederci reagire con forza e determinazione, e lo faremo. Per te, Maria».

Diciottesima dipendente di Luxottica, quando la principale multinazionale del settore era ancora una piccola realtà tra le montagne bellunesi, Maria Luisa ebbe l’intuito e la capacità di intraprendere un percorso professionale che la rese una delle prime imprenditrici donne del territorio e del settore dell’occhialeria. Fu nel 1971 che scelse di mettersi in gioco e aprire il proprio laboratorio: nacque la Pramaor, solo con addette donne, ad Agordo. Decisa a restare indipendente anche quando, una quindicina di anni dopo, Luxottica, che era il principale cliente della piccola realtà veneta, stabilì di riportare in casa la produzione e assunse la maggior parte dei terzisti, fu affiancata dal marito Primo, entrato in azienda a supporto dell’attività e insieme a lui spostò la sede a Taibon Agordino: arrivarono i primi clienti e il percorso avviato divenne irreversibile. E quando alla fine degli anni 90 Primo, cui si deve l’intuizione che per differenziarsi il futuro era nel titanio, venne a mancare prematuramente fu affiancata dal figlio Nicola, attuale ceo della società, insieme al quale ha guidato l’azienda e il marchio Blackfin all’attuale successo. 

«La vita le riservò non poche difficoltà che lei affrontò sempre con il suo innato ottimismo. Maria Luisa era una guida per i suoi collaboratori e per la sua famiglia. “La cosa importante è dare il buon esempio” diceva sempre. Noi di Blackfin ne ricorderemo il sorriso, la determinazione e la garbata cortesia da cui trapelava la dolce fermezza di chi sapeva che nulla capitava per caso e che la vita, in qualunque modo si manifestasse, era bellissima», prosegue la nota.

Anche Lorraine Berton ha voluto ricordare questa donna, simbolo dell’imprenditoria bellunese. «Con Maria Luisa Pramaor perdiamo un pezzo della nostra storia, un esempio, in particolare, per tutte le giovani donne - afferma in un comunicato la presidente di Confindustria Belluno Dolomiti, che esprime il cordoglio personale, del consiglio direttivo e dell’intera associazione per la scomparsa - Ci mancheranno la sua saggezza e la sua lungimiranza, l’eleganza e l’equilibrio. Siamo addolorati e commossi. Quella di Maria Luisa è la storia di una donna forte e determinata, che da operaia è diventata imprenditrice, contando solo sulle proprie energie e sulla sua grande capacità di visione. La sua storia umana e professionale si lega indissolubilmente a quella del suo Agordino, un’appartenenza forte e orgogliosa». 

La presidente sottolinea inoltre come Pramaor abbia rappresentato il meglio dell’imprenditoria femminile in tempi in cui non era facile né scontato essere donne di impresa, e questo senza rinunciare alla famiglia. «Ha precorso i tempi praticando sul campo l’innovazione - conclude Berton - Oggi la sua azienda è in buone mani e la sua storia non andrà dimenticata. Maria Luisa è stata una capitana d’impresa, cui deve andare la nostra gratitudine di imprenditori, di bellunesi e anche di donne» (nella foto sopra, da destra: Maria Luisa Pramaor, Giancarlo Recchia, chief financial officer della società, Elena Donazzan, assessora al Lavoro della Regione Veneto, e Nicola Del Din in occasione della consegna della targa durante l'evento per i 50 dell'azienda e l'inaugurazione del nuovo edificio).

(red.)

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