Il Forum presbiopia delle meraviglie

La svolta verso il mondo medico oculistico è avvenuta con forza e prontezza a Napoli, dove sono emerse evidenti volontà reciproche a riportare la situazione su un tavolo di coordinamento e di servizio al pubblico

La quinta edizione del Forum presbiopia, che si è chiusa lunedì scorso, ha dimostrato la maturità di questa manifestazione, nata nel 2019 e mai interrottasi. Resistendo alle complessità gestionali del periodo pandemico, il Forum è tornato oggi a essere un faro per la comprensione del mercato dei presbiti e dei suoi principali attori. Nel 2019 eravamo partiti dalla necessità di scalare la montagna dei numeri bassi di penetrazione delle lenti progressive in Italia. Siamo approdati nel 2023 a condividere con una buona fetta della classe medica la convinzione che la collaborazione potrebbe portare a un’ulteriore validazione della soluzione multifocale oftalmica, abbinata a una maggiore attenzione alla salute oculare da parte del grande pubblico over 40. Grazie al termine paziente-cliente, all’evento di Napoli si è voluto suggellare ciò che avviene abitualmente nel passaggio da uno studio oculistico verso un centro ottico: alla stessa persona i due soggetti principali, oftalmologo e ottico optometrista, devono offrire insieme la migliore esperienza possibile in termini di salute.

La ricerca presentata al Forum 2023 (nella foto) ha offerto valide argomentazioni al riguardo, nonostante i falsi miti che ancora aleggiano. In primis il fatto che l’oculista prescrive principalmente occhiali premontati, che la gente vuole solo risparmiare (due persone su tre si sottopongono a una visita oftalmologica privata) e cerca in massa la migliore offerta. Quando il 70% delle persone intervistate dichiara di essere andato da un solo ottico per fare il suo nuovo occhiale, quando le stesse escono da un negozio di ottica con una lente progressiva oppure occupazionale, di cosa vogliamo parlare?

È il momento di mettere da parte vecchi rancori, dato che l’associazionismo oculistico da qui ai prossimi sei mesi potrebbe riservarci interessanti novità. E soprattutto la ruggine degli ottici, quella accumulata in anni di giudizi frutto di poche esperienze negative. Oggi per chi vuole, industria oftalmica e retail, esistono grandi possibilità di dialogo con la classe medica: non solo legate alla comunicazione di prodotto, ma anche alla gestione comune del paziente-cliente e delle strategie da mettere in atto insieme. Da qui a Mido 2024 si potrà certificare un modus operandi apparentemente anomalo ma più efficace del passato, in base al quale ogni attore interpreta il proprio ruolo e rende lo spettacolo appetitoso a una maggiore platea di utenti. Come passare dal bel teatro di provincia al prime time televisivo.

Se questo avverrà, potremo permettere alla parte buona della classe oculistica e di quella ottico optometrica di dimostrare che la professionalità e l’ingegno non sono necessari solo per servire meglio una fascia privilegiata di italiani, bensì tutta quella popolazione che sta alla finestra perché qualcosa non la convince ancora. Pensiamo ai milioni che tra i 40 e i 50 anni usano per più di un lustro il premontato come occhiale tuttofare. Una sorta di “pubblicità progresso”, con l’obiettivo di informare che l’insorgenza della presbiopia non è da sottovalutare, può rappresentare una significativa opportunità, al di là delle singole iniziative da parte dell’industria: sarebbe infatti un collante formidabile spiegare al grande pubblico, senza etichette, che andare da un medico oculista per una visita e in un centro ottico per la soluzione visiva costituisce un dovere per la propria salute, non una spesa.

Nicola Di Lernia

Professione