Glaucoma, una molecola può rallentarlo?

La patologia potrebbe avere una progressione meno rapida grazie alla citicolina, come indicano gli esiti di uno studio condotto in Italia e coordinato da Luca Rossetti, della Clinica Oculistica presso il polo universitario dell’Ospedale San Paolo di Milano

La citicolina è una molecola già studiata per il trattamento di determinate patologie neurodegenerative come l’Alzheimer, il Parkinson, l’ictus e la demenza. Le più recenti modalità di somministrazione in soluzione orale hanno però suscitato un crescente interesse anche per il trattamento del glaucoma, in presenza del quale non viene danneggiato soltanto il nervo ottico, ma è l’intera via ottica a essere interessata da un processo neurodegenerativo. 
Il ministero della Salute, come riportato da diversi media, ha recentemente autorizzato la registrazione di una formulazione a base di citicolina in soluzione orale e ad alta biodisponibilità come “Afms”, cioè “Alimento a fini medici speciali”, con indicazione glaucoma. Il prodotto va utilizzato sotto stretto controllo medico e su specifica indicazione può affiancare la terapia ipotensiva nei soggetti stabilizzati da un punto di vista della pressione, ma con progressiva riduzione del campo visivo. Si tratterebbe, dunque, del primo neuroprotettore indicato per il trattamento dei pazienti affetti dalla malattia. 
(red.)

 

Professione