Filab: un algoritmo brevettato toglie lo “swim effect” nelle progressive

L’azienda di Lucca lo ha realizzato in esclusiva per il lancio di una nuova lente, i cui dettagli verranno svelati a breve: la particolarità sta nel permettere al portatore una visione costante in ogni direzione e a ogni distanza grazie a un innovativo design

«Lo studio e la costanza nel creare sempre nuove soluzioni, investendo in tecnologia, ci ha permesso, dopo un test di diversi mesi, di elaborare un algoritmo brevettato in esclusiva - spiega in una nota Andrea Bernardini, presidente di Filab - Un’analisi attenta e approfondita del nostro team di ricerca e sviluppo ha evidenziato le nuove esigenze dei portatori e da un’indagine è emerso che la loro prima necessità è avere una visione costante in ogni direzione e a ogni distanza».

Frutto di questo brevetto è il design della nuova lente progressiva di Filab (nella foto, un'immagine di campagna), il cui lancio sul mercato avverrà a breve, che consente all’utente una visione confortevole non limitandosi soltanto allo studio dell'apparato visivo, ma basandosi anche sull’intera fisiologia umana. «Nelle progressive moderne quando il soggetto guarda gli oggetti posizionati a distanze diverse e sposta l'occhio dalla posizione principale ai lati, percepisce un disagio denominato “swim effect” - continua Bernardini - Durante lo sviluppo della nuova lente Filab, per superare questo effetto, è stato preso in considerazione il cervello umano e come percepisce diversamente gli spostamenti veloci o rapidi rispetto a quelli più lenti. Il brevetto e questo concetto di progressione eliminano tale disagio grazie a un nuovo disegno dei gradienti dell’astigmatismo».

(red.)

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