Divel: per la progressiva Aliena una costruzione su figure piane

L’azienda oftalmica ha presentato in anteprima la sua nuova lente, sviluppata nei laboratori di Ricerca e Sviluppo di Milano in collaborazione con una società specializzata in ingegneria ottica e informatica

A tre anni dal debutto della tecnologia Aurora, Divel Italia ha scelto i suoi laboratori del capoluogo lombardo per dare il via a un nuovo processo di sviluppo delle lenti. È stato così creato un algoritmo rinnovato e molto più performante, che lavora in maniera diversa rispetto al precedente: non opera, infatti, su punti infinitesimali, ma utilizza figure piane per la costruzione della lente.

«La nuova tecnologia Divel si sviluppa in due fasi distinte - si legge in un comunicato dell’azienda, che ha il quartier generale a Calderara di Reno, hinterland di Bologna - La prima parte del calcolo scompone la lente in triangoli virtuali per raccordare in modo sempre più perfetto i vari angoli, componendo progressivamente delle figure più complesse a sei triangoli che permettono il miglior controllo delle curve della lente stessa». Nella seconda fase viene utilizzato un polinomio, un’equazione molto complessa che analizza il primo risultato e lo corregge, in funzione dei poteri della lente, dell’altezza e del diametro. «Partendo sempre da una lavorazione a 90 gradi, sviluppata su tre assi rispetto al centro geometrico, si ottiene così una compensazione su tutta la superficie rispetto ai raggi obliqui - prosegue la nota - In questo modo Aliena (nella foto, un'immagine di campagna) risulta molto confortevole in tutte le zone d’uso, le aberrazioni sono distribuite in modo uniforme e soprattutto senza oscillazione o picchi in nessuna area di distorsione. Ciò garantisce una visione che elimina l’affaticamento nell’uso quotidiano e rende la lente progressiva sempre più simile a una monofocale».

(red.)

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