Coronavirus, le avvertenze in sala refrazione

Alla luce dell’emergenza sanitaria in corso nel nostro paese anche i centri ottici sono coinvolti nello sforzo di contenere il contagio, come richiesto con forza dalle autorità e dai massimi rappresentanti scientifici. Alcune indicazioni sono già state fornite a pochi giorni dall’inizio dell’epidemia da Covid-19 in Italia. Ora Sopti ricorda alcuni consigli riguardanti soprattutto le attività optometriche necessarie e non rinviabili

- Utilizzare il consueto parafiato (ad esempio per la lampada a fessura e l’interpupillometro, che ha uno sportellino apposito) e la mascherina.

- Le mascherine protettive sono del tipo FFP3 (o FFP2), sia usa e getta sia riutilizzabili. Mascherine con filtrazione specifica sono protettive per l'operatore in presenza di significativo rischio, ma sono considerate superflue per un uso generale. La durata di una mascherina prima che sia gettata dipende dal tipo e dall’uso: si rimanda alle indicazioni del produttore.

- Mettere a disposizione gel disinfettante per le mani: le persone che accedono alla sala misurazione devono prima disinfettarsi le mani. 

- Maneggiare e applicare lenti a contatto con guanti monouso.

- Disinfettare strumenti e superfici di contatto con soluzioni apposite o verificare le migliori soluzioni con un farmacista, consigliate anche soluzioni ipoclorito di sodio 0,1% oppure acqua ossigenata 0,5% oppure alcool etilico (etanolo al 62-71%) oppure alcol isopropilico (per materiali più delicati).

- Dopo il controllo optometrico lavarsi le mani con cura, per almeno 60 secondi. Oltre a questo, le soluzioni alcoliche per le mani (che devono asciugare totalmente) sono considerate efficaci per batteri e virus.

- Evitare il controllo se la persona lamenta occhio rosso e sintomi respiratori o influenzali.

- In sala d’attesa non deve sostare più di una persona alla volta, solo le persone anziane o i minori hanno diritto a un accompagnatore.

- Disinfettare occhialino di prova, occhiali di vendita e interpupillometro o qualsiasi strumento venga a contatto con la persona.

- Rispettare, come sempre, le procedure per disinfettare le lenti dei set di prova e rinviare ogni procedura non indispensabile.

- Mantenere la distanza di 1 metro durante ogni altra attività.

- Sospendere le strette di mano e gli abbracci.

- Mettere un cartello in evidenza con queste indicazioni, per evitare incomprensioni.

- Per cautela, colleghi nelle aree ad alto rischio hanno rinviato tutti i servizi e controlli non indispensabili e minimizzato le interazioni.

- Tenere in vista le indicazioni aggiornate delle autorità.
«La Società Optometrica Italiana non è nuova a questo tipo di suggerimenti, avendone già approntati ai tempi della diffusione della Sars - spiega a b2eyes TODAY Anto Rossetti, referente dell’associazione per i progetti Tiopto ed Ecoo - Il nostro punto di riferimento rimangono le indicazioni specifiche proposte nel Regno Unito, adeguate alla realtà italiana, particolarmente colpita in questo momento. Sono, infatti, molti i colleghi che si pongono problematiche e dubbi di carattere igienico, soprattutto in sala refrazione: in primis sull’opportunità di applicare le lenti a contatto, che, in certe fasi dell’applicazione stessa, richiede inevitabilmente una distanza tra le persone inferiore al metro imposto dalle autorità, ma anche in merito a situazioni come l’occhialino di prova o la misurazione della distanza interpupillare».

Da qui la volontà di Sopti di fornire alcuni consigli (nella foto, la locandina), «semplici, pratici ed efficaci, per contribuire a tutelare sia la salute dei professionisti della visione sia quella dei loro clienti e per contenere la diffusione del coronavirus, obiettivo primario in questo momento per l’intera collettività», sottolinea ancora Rossetti.
(red.)

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