Coronavirus… e poi? Gli ottici vogliono sapere chi c’è e chi ci sarà

Ce l’hanno detto in tutti i modi che è tempo di restare a casa: questo momento storico offre la possibilità di ricreare la propria vita professionale, immaginando tutti gli scenari nella condizione di ripresa

La grande maggioranza degli ottici italiani è a casa e ha comunicato attraverso i propri canali di essere a disposizione per emergenze ed eventuali consegne commissionate nelle settimane precedenti. Alcuni, invece, hanno limitato gli orari per fornire gli stessi servizi previo appuntamento e hanno aperto una finestra sul desktop, continuando a lavorare con i propri consulenti e collaboratori, anche per finalizzare strategie che possano avere senso in futuro. Ci sono, tuttavia, alcuni ottici che non hanno colto l’occasione per ridisegnare la propria attività. Per questi professionisti la preoccupazione più importante è rinviare i pagamenti o posticipare le consegne di prodotto ordinato prima dell’emergenza: a tale proposito manca probabilmente una comunicazione “ufficiale” di settore, a sostegno del mercato, simile a quella del governo italiano che ha voluto rassicurare con un decreto tutti i professionisti.  

Alcune aziende dell’eyewear hanno inviato agli imprenditori dell’ottica comunicazioni in cui offrono supporti customizzati su richiesta, che vengono valutati dagli uffici dislocati in smart working, mentre altre affidano questo compito alla propria forza vendita. A loro volta le aziende oftalmiche continuano ad assicurare un servizio, sia pure ridotto o meno celere, per sostenere i centri ottici che hanno deciso di gestire le emergenze e le necessità dei loro clienti.

Quasi nessuno sta pensando agli assortimenti: chi ha acquistato non ha interesse a ricevere la merce a breve e chi non ha acquistato prevede di vendere quello che ha in casa o di riassortire con lo stesso criterio con cui ci chiedono di riempire il nostro frigorifero per non sovraccaricare il mercato alimentare. Mancano alcune informazioni chiave. C’è un silenzio nel settore che sta diventando più surreale del momento e si auspica che sia dovuto alla messa a fuoco di strategie destinate a rianimare un po' il mercato. Ecco perché ora più di sempre gli ottici hanno bisogno di affidarsi ai partner e consulenti che hanno sposato. In quella finestra sul desktop della nostra vita online, il professionista ha già bisogno di capire chi c’è e chi ci sarà.

Angelica Pagnelli

Professione