Congresso Adoo 2017, Afragoli “riunisce” ottica e optometria

Davanti a circa 200 persone nella sala congressi dell’Hotel Palace di Milano Marittima, dove si è svolto fino a oggi il 43esimo Congresso Nazionale dell’Albo degli Ottici Optometristi, Andrea Afragoli (nella foto) ha tenuto un discorso lineare e articolato al tempo stesso, evidenziando le caratteristiche della professione di ottico, ma anche gli sviluppi dell’attività optometrica portata avanti con costanza e dedizione per tanti anni dalla categoria, insieme al percorso accademico, partendo da due concetti: orgoglio e trasformazione. «Ottica e optometria, riprendendo una frase celebre, sono un tutto che è più delle singole parti – ha detto Afragoli – Ci tengo a precisare che non abbiamo mai parlato di sanatoria per equiparare le due attività, cosa che invece si è realizzata con la legge 502 riguardo diverse professioni sanitarie». Un altro motivo di orgoglio è, secondo il presidente di Federottica, il fatto che se in realtà «come il Regno Unito, per noi un mito in fatto di optometria, l’80% in termini di punti vendita e il 90% in termini di fatturato è in mano a catene come Boots, Specsavers o addirittura alla grande distribuzione come Tesco, in Italia abbiamo invece mantenuto uno strato solido di ottici indipendenti, in una lotta da Davide contro Golia, come dimostra il caso del mio amico Roberto (Cerioli, l’ottico bolognese che nel 2011 vide aperto proprio a fianco del suo punto vendita di Bologna un negozio Avanzi, ndr)».
Quando poi l’orgoglio del passato e del presente della professione lascia il posto al futuro, cioè alla capacità di sapersi trasformare, Afragoli individua anche la necessità di «cercare un varco istituzionale, con le categorie affini, e sapete cosa intendo, per il riconoscimento della nostra figura professionale», ha ribadito domenica il presidente di Federottica.
A.M.
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