Cagliari, la riabilitazione visiva come parte della cura

È l’obiettivo del convegno annuale congiunto tra Amgo e Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti, in programma il 15 e 16 settembre nel capoluogo sardo: vedrà la partecipazione di oltre 250 professionisti, tra oculisti, ortottisti e ottici optometristi, e di una quindicina di aziende partner

Con “Dalla prevenzione alla riabilitazione visiva. Percorsi, reti e opportunità” gli organizzatori vogliono riunire professionisti da tutta Italia per realizzare un confronto e una riflessione di respiro nazionale sul tema dell'intervento riabilitativo e preventivo del deficit visivo: il focus, infatti, sarà sul percorso di riabilitazione che restituisce autonomia a chi ha perso la vista del tutto o in parte. Si tratta di fatto della sesta edizione del convegno Amgo-A me gli occhi, nato nel 2013 sotto l’egida dell’Istituto dei Ciechi Francesco Cavazza di Bologna a fini pediatrici, con particolare attenzione alla prevenzione e cura dell’ambliopia, e negli ultimi anni esteso alla prevenzione e riabilitazione visive per tutto l’arco di vita di un paziente, grazie alla partnership con l’Uici e al patrocinio di Iapb Italia.

«Sono in forte aumento patologie oculari gravi quali la maculopatia, il glaucoma o la retinopatia diabetica: servono campagne capillari di prevenzione e informazione - afferma in un comunicato dell’Uici Mario Barbuto, presidente nazionale sia dell’associazione sia di Iapb - Abbiamo voluto potenziare in modo particolare la Sardegna nel quadro di un più ampio sviluppo della nostra rete dei centri oculistici sociali ramificata in tutta Italia».

Alla preoccupazione per il quadro della salute visiva in Italia si associa Federico Bartolomei, ortottista dell'Istituto dei Ciechi Francesco Cavazza di Bologna e curatore del convegno. «Da una parte cresce il rischio di malattie che causano cecità e ipovisione: patologie come glaucoma, retinopatia diabetica e degenerazione maculare legata all’età diventano più frequenti con l’invecchiamento demografico e richiedono una capillare azione di monitoraggio sul territorio per arrivare alle diagnosi e ai trattamenti precoci che possono salvare la vista - dice Bartolomei nella nota - Dall’altra, anche in caso di perdita della vista, la cura non si ferma davanti alla cecità, ma continua in un percorso di riabilitazione che permette alla persona di riconquistare spazi di autonomia personale e lavorativa e di libertà e dignità personale. Purtroppo, però, pur esistendo dei protocolli efficaci, i centri specializzati sono ancora troppo pochi in Italia o le persone vi accedono con ritardo».

Attraverso le sessioni plenarie il convegno 2023 vuole realizzare una panoramica sulla situazione della prevenzione e della riabilitazione visiva in Italia, mostrando numeri e proiezioni, tempi e metodi, nuovi ausili e implicazioni medico legali: si vuole dare anche l'opportunità di entrare nello specifico dell'ambito clinico, soffermandosi sulla degenerazione maculare senile, sulla retinopatia diabetica, sul glaucoma e sulle distrofie retiniche ereditarie. «Un convegno non costituito soltanto da numerose presentazioni, ma soprattutto, come detto, da confronti costanti tra gli specialisti, come quelli realizzati attraverso le tavole rotonde, due in particolare: sulla gestione della cataratta nel paziente maculopatico e sulla prevenzione e il trattamento dell'ambliopia – precisa il comunicato - Una funzione fondamentale all'interno del convegno è ricoperta dai tavoli di lavoro: veri e propri incontri e scambi diretti tra professionisti di diversa natura che operano tutti nello stesso ambito, quello della prevenzione visiva, per favorire l'implementazione dei servizi. Un confronto, dunque, sulla scorta concreta delle diverse esperienze, ponendo l'accento sul rispettivo fabbisogno di prevenzione visiva, ma anche sulle opportunità territoriali riportate dai centri oculistici sociali, nonché sulle esperienze relative agli sviluppi della telemedicina e dell'intelligenza artificiale».

I tavoli di lavoro saranno occasione, inoltre, per la creazione di reti di collaborazione tra gli operatori dei centri di educazione e riabilitazione visiva, trattando temi come il registro DARE Invat, diventato una sorta di osservatorio sulla diffusione degli ausili tra la popolazione cieca e ipovedente, che raccoglie anche le loro esperienze d'uso.

All’evento scientifico si affiancherà un’attività di prevenzione rivolta alla popolazione, di ogni età, con l’effettuazione di controlli gratuiti della vista attraverso camper attrezzati ad ambulatori oculistici, messi a disposizione nelle due giornate da Iapb Italia, nell’area portuale di Cagliari in via Roma, nei pressi del Molo Sanità. «Grazie alla collaborazione del personale medico della Clinica Oculistica dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria locale, le persone potranno ricevere un controllo della vista - si legge nella nota - L’impegno non si esaurirà nei giorni del convegno, ma continuerà nel tempo, poiché Iapb Italia donerà al Consiglio Regionale della Sardegna dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti una unità mobile oftalmica, per svolgere regolarmente campagne di prevenzione su tutto il territorio».

Tra le aziende partner del convegno di Cagliari figurano diverse realtà della filiera ottico optometrica, come Centro Style, Dai Optical, Eschenbach, EssilorLuxottica, Filab, Fonda, Hoya e Salmoiraghi & Viganò (nella foto, l’immagine dell’evento, creata dall’artista Davide Bonazzi).

(red.)

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